Intervista al Presidente Confesercenti Pistoia Maurizio Innocenti – “Le imprese per avere un futuro devono vivere oggi”

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maurizio innocentiPresidente Innocenti, un suo giudizio sull’anno appena trascorso.

“Il 2015 non è stato un anno di svolta per l’economia, il commercio, il turismo. La ripresa non si vede, ad eccezione di segnali positivi nelle esportazioni e nel turismo. Il mercato interno è fermo. Le riforme per l’ammodernamento del Paese richiedono anni. Ma le imprese per avere un futuro devono vivere oggi. Gli imprenditori che hanno resistito sono campioni della competenza e della voglia di lavorare. Il loro sacrificio non è premiato dagli utili perché troppo va in imposte, tasse, tariffe, burocrazia. In tal modo si frenano gli investimenti e l’occupazione. Così si soffoca il merito, la voglia di fare, addirittura il talento. Un anno che inizia, in ogni caso, è sempre uno stimolo a cambiare. Il cambiamento comincia dentro ciascuno di noi e sarà positivo se la parte sana del Paese metterà da parte le paure e le cattive abitudini, tra le quali quella del tirare a campare e della sfiducia. Alla politica e agli uomini delle Istituzioni chiediamo prima di tutto di non rubare e d’impedire che i ladri restino impuniti. In secondo luogo, di considerare le imprese un valore e di aiutarle a nascere, crescere e consolidarsi”

Quali sono secondo lei le priorità per questo 2016, in particolare per il territorio Pistoiese?

E’ da molto tempo che Confesercenti Pistoia sostiene quale dovrebbe essere il ruolo essenziale delle Istituzioni e della politica: creare condizioni favorevoli per gli investimenti e ricercare investitori per la crescita dell’economia. Ovviamente ciò richiede:

  1. Superare il gap infrastrutturale che colpisce pesantemente Pistoia e la Toscana. Gli investimenti si stanno realizzando lungo la dorsale dell’Alta Velocità. E’ ovvio, si riducono costi e tempi.
  2. Strumenti straordinari per il credito a sostegno delle imprese.
  3. Politiche fiscali che invertano l’allarmante crescita della pressione tributaria, soprattutto delle tasse locali, che hanno spolpato famiglie ed imprese.
  4. Considerare strategico finalmente il turismo con strategie e politiche di sostengo per dare competitività al sistema (promozione che non è compito dei Comuni, il cui ruolo è quello per l’accoglienza; ripensamento della normativa sulla tassa di soggiorno che deve essere finalizzata al settore; strumenti efficaci e snelli di organizzazione e gestione eventi; governo della sharing economy con regole precise).
  5. La ristorazione, insieme al turismo, esercita una funzione trainate per la ripresa. Per contro assistiamo al fenomeno, in continua espansione, delle sagre, ormai in grado di sottrarre importanti quote di mercato, che è necessario regolamentare.
  6. Le Terme Montecatini con il nuovo scenario legislativo vedranno la Regione proprietaria degli immobili e la gestione privata delle attività. Esse costituiscono un’insostituibile peculiarità della città. Occorre, pertanto, chiarezza sulla strategia riguardante la finalità degli immobili, la messa a reddito della piscina leopoldine, la ricerca del gestore privato, con la disponibilità a facilitare investimenti per nuovi prodotti termali del benessere e del SSN.
  7. Programmazione territoriale urbanistica per la tutela dei territori urbani/politiche di rilancio e salvaguardia dei Centri storici con risorse per la qualificazione, la promozione, l’abbattimento dei costi per le imprese.
  8. Rilancio dell’azione dei CCN, quali strumenti che legano le città e non soltanto il commercio e, pertanto, compiono un salto di qualità in riferimento alla gestione degli spazi urbani, all’organizzazione di funzioni e servizi, ad un rapporto stretto tra pubblico e privato, alla stessa sicurezza, definendo precisi modelli delle misure e delle azioni da compiere e realizzare.
  9. Valorizzare e qualificare il valore del commercio su aree pubbliche che riveste grande importanza economica, occupazionale, commerciale, promozionale per il territorio. Questo obiettivo esige programmazione e coordinamento tra comuni, insieme al rispetto della legalità.

Un punto importante è la nomina di Pistoia quale capitale italiana della cultura per il 2017?

Esprimiamo in proposito congratulazioni vivissime al Sindaco, all’Assessore alla cultura ed a tutte le persone che hanno contribuito ad ottenere questo straordinario risultato.

Pistoia ha radici nella storia, è solida culturalmente perché investe molto nelle attività museali e teatrali, è una città vivibile.

Questa decisione rafforza la possibilità di realizzare le progettualità più volte enunciate dal Sindaco e condivise da Confesercenti; in primo luogo per l’area dell’ospedale del Ceppo e la diffusione della conoscenza dei grandi artisti pistoiesi ad iniziare da Marino Marini.

Tale riconoscimento deve rappresentare altresì un contributo importante per la crescita economica della città e della Provincia, configurandosi come un vero e proprio traino, anche per le attività commerciali che turistiche, oltre che per il vivaismo.

Si tratta pertanto di un’occasione veramente unica per la città e tutti dobbiamo essere a disposizione per dimostrare di meritare il riconoscimento ed essere all’altezza del compito con grande orgoglio e consapevolezza.

Infine una riflessione circa la lotta contro le attività illegali, soprattutto nel commercio su aree pubbliche, di cui specialmente nella Provincia di Pistoia ha visto Confesercenti molto attiva:

Confesercenti da tempo ha elaborato una ricerca sull’impatto economico ed anche sindacale che alcune attività, a nostro giudizio illegali, provocano sulle nostre categorie e sul commercio in generale. Una ricerca di cui sono stati resi partecipi tutti i Comuni della nostra provincia.

Riteniamo ad esempio che i mercatini degli hobbisti e dell’arte e ingegno ed altri (compresi quelli agricoli nei quali si spacciano banane e frutti esotici per prodotti locali……..), non abbiano ragione di esistere in quanto tutto ciò che è commercio su area pubblica non può essere soggetto a due pesi e due misure.

La diffusione di tale studio rappresenta inoltre, da parte nostra, anche un’opera di convincimento, alle regioni ed ai comuni, che devono a nostro avviso impedire il proliferare di queste iniziative che, con una evasione fiscale stimata in circa un miliardo a cui si aggiunge il mancato pagamento dei contributi previdenziali, aggravano ulteriormente il peso della fiscalità intesa in senso lato e dei controlli, anche vessatori, a cui vengono sottoposte le aziende e che mettono a rischio la sopravvivenza stessa della categoria.

“Siamo all’inizio del 2016. Dovrebbe essere un impegno di tutti, alla fine del corrente anno, dimostrare di essersi incamminati sulla buona strada con risultati di tangibili cambiamenti per le imprese e le famiglie”

 

 

 

 

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