Su Pistoia Capitale Italiana della cultura 2017 interviene il Direttore Confesercenti Pistoia Riccardo Bruzzani

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E’ un riconoscimento di portata storica. PT in tutta Italia non sarà più scambiata per Potenza. Bisogna acquisire la necessaria consapevolezza del suo valore.

Può essere una svolta decisiva per il territorio. Il merito del risultato è tutto da attribuire ad una visione strategica del futuro di chi ha impostato la progettualità. Quindi del Sindaco Bertinelli, in primo luogo, e di coloro che vi hanno lavorato. Non si tratta di un elogio formale. La indispensabile consapevolezza della posta in gioco è data dalla comprensione delle ragioni che hanno fatto vincere Pistoia, così come i risultati concreti che potranno venire. Abbiamo sostenuto che l’uscita dalla terribile crisi trae origine dalla capacità di essere “visionari”. Il cambiamento dipende da ciascuno di noi, abbandonando paure, sfiducia in tutto e tutti, paure, il tirare a campare.

Il grande merito del Sindaco è avere progettato, in una dimensione complessiva e unitaria, le ricchezze di Pistoia e le sue potenzialità, comprese le debolezze strutturali esistenti, in particolare per il turismo, cosa mai avvenuta sino ad oggi. Qui risiede il valore del salto di qualità compiuto, da tradurre in fatti concreti. L’obbiettivo non è facile da raggiungere.

Ogni buona idea va dimostrata con la sua realizzazione, altrimenti rimane un’aspirazione astratta. Il difficile viene adesso. Bisogna iniziare da subito. Come essere all’altezza della vittoria e con umiltà e orgoglio attuare il progetto, poiché di questo parliamo, non di altro.

La prima esigenza è la coerenza con il quadro unitario, complessivo e la sua valorizzazione. Le azioni devono rappresentare un investimento per il futuro e la finalità è stabilizzarle, affinché non appassiscano rapidamente. I valori culturali di Pistoia costituiscono la stella polare e l’obiettivo di tutte le iniziative è dare loro una dimensione nazionale, senza provincialismo, anzi in una dimensione europea e internazionale. La seconda condizione è la conseguente coerenza di un lavoro di squadra, che non annulla ma valorizza i contributi soggettivi, accresciuti dalla condivisione. La terza è individuare il ruolo e la richiesta di apporti da parte di ciascuno. Ad esempio, il turismo è uno dei temi centrali per le sue potenzialità di crescita. Alcune necessità sono irrinunciabili, quali una moderna e efficace segnaletica turistica, i servizi, l’accoglienza, il decoro della città.

Si saldano la visione strategica e la capacità del governo quotidiano. Si unisce l’oggi con il futuro. Vi sono poi le sinergie con settori strettamente collegati come la ristorazione, il soggiorno, lo stesso commercio e con il territorio oltre i confini Pistoia, ad Ovest ed a Est, tenendo sempre presente che si parla di Pistoia Capitale Italiana della Cultura, fuori della densità dell’area pratese e fiorentina.

Gli stessi segmenti turistici da mirare per la promozione devono avere una coerente priorità, alternativa al turismo invasivo e massificato. Ciò vale per tutte altre risorse, particolarmente per il vivaismo. E’ importante mettere in piedi una rete visiva e attuativa del programma.

Insomma, il 2017 è l’occasione irripetibile per costruire il futuro, non soltanto economico del territorio, fondato su un modello di benessere per la qualità della vita dei cittadini e, dunque, dei visitatori di Pistoia.

 

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