Più di 1.000 miliardi di crediti non riscossi, ma è possibile recuperarne solo il 5%

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Ammonta a 1.058 miliardi di euro il carico di crediti non riscossi affidato ad Equitalia tra il 2000 e il 2015, di questi “le posizioni effettivamente lavorabili” sono appena il 5% del totale, vale a dire 51 miliardi. Lo ha sottolineato l’amministratore delegato di Equitalia Ernesto Maria Ruffini durante un’audizione alla commissione Bilancio del Senato, definendo il problema delle cosiddette quote inesigibili una “patologia estrema”.

Dei 1.058 miliardi di carichi affidati ad Equitalia, spiega Ruffini, il 20,5% e’ stato annullato dagli stessi enti creditori, in quanto ritenuto indebito; dei restanti 841 miliardi oltre un terzo sono difficilmente recuperabili poiche’ sono dovuti da soggetti falliti, o deceduti o nullatenenti. Per altri 28 miliardi la riscossione e’ sospesa per forme di autotutela o sentenze. Restano 506 miliardi di cui oltre il 60% corrispondono a posizioni per cui si sono tentate invano azioni esecutive. Al netto di altri 25 miliardi di rate per riscossioni a rate e di 81 miliardi di riscosso restano 85 miliardi. Di questi 34 miliardi non sono lavorabili per norme a favore dei contribuenti. Di conseguenza si arriva a 51 miliardi.

 

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