Rispetto all’anno scorso, i migranti sbarcati in Italia sono aumentati del 16,41% e nei prossimi giorni il loro numero supererà la cifra record del 2014, quando a fine anno ne arrivarono 170.100. Lo ha reso noto il capo del Dipartimento immigrazione del Viminale Mario Morcone nel corso di un’audizione in Commissione diritti umani al Senato. Anche i numeri dell’accoglienza sono in aumento: se al 31 dicembre dell’anno scorso erano accolte 103.792, a oggi il sistema ospita 176.645 persone. «Viaggiamo verso le 200mila persone – ha detto Morcone – un numero che se fosse supportato dagli 8mila sindaci non creerebbe alcun problema sul territorio. Ma così non è. C’è un’insofferenza sui territori diffusa, per motivazione più varie. E questo determina difficoltà per i prefetti a trovare soluzioni».
Inoltre, ha concluso Morcone, «il momento del paese è tale da render difficile o di scarso successo i tentativi di mediazione per spiegare e ottenere un’accoglienza diffusa, che è la strada vera che intendiamo intraprendere e portare avanti».
Morcone ha spiegato che dei circa 8mila comuni italiani, solo in 2.600 accolgono i migranti, dunque meno di un terzo, e di questi 2.600, solo tra gli 800 e i mille hanno attivato dei progetti Sprar, vale a dire l’accoglienza diffusa sul territorio, che è quella su cui punta il Viminale per evitare situazioni particolarmente conflittuali. «Stiamo facendo una forte campagna sui sindaci – ha aggiunto – affinché accolgano i migranti nei progetti Sprar. Facciamo e rifacciamo il discorso, ma si fa molta fatica a superare una certa ostilità preconcetta». Morcone ha inoltre ribadito che le difficoltà principali sono dovute alla politica europea e al mancato rispetto degli accordi su relocation e rimpatri. «C’è un clima in Ue che non ci aiuta – ha detto – e che vede un po’ schiacciati i paesi della sponda sud dell’Europa rispetto ai paesi del nord Europa, che vivono una stagione di non generosità».