Interesse di Rebrab (Cevital) per la svizzera Leali Steel

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logot24Pista algerina per Leali steel, la realtà siderurgica (comprende un’acciaieria a Borgo Valsugana e un laminatoio a Odolo) finita nell’orbita del gruppo Klesch due anni fa, e acquisita definitivamente a marzo di quest’anno dopo una procedura concordataria. La multinazionale svizzera (attiva nelle materie prime: acciaio, alluminio, chimica e petrolio), scrive Il Sole 24 Ore oggi in edicola, è vicina a un accordo per cedere l’attività a Issad Rebrab (nella foto), l’imprenditore algerino che ha recentemente rilevato le attività dell’ex gruppo Lucchini in amministrazione straordinaria, insieme agli oltre 2mila dipendenti.

L’operazione su Leali Steel utilizzerebbe come società veicolo Cevitaly, la holding creata ad hoc in Italia per l’operazione Lucchini (controlla a sua volta Aferpi, la società che gestisce gli asset rilevati dall’amministrazione straordinaria).

Le parti stanno ragionando su un affitto con opzione di acquisto, per un canone annuale di circa 2 milioni di euro. A conti fatti, considerato anche il circolante, l’impegno di spesa per Rebrab per questa operazione si aggirerebbe sui 5-10 milioni di euro.

L’interesse di Rebrab è focalizzato sulle sinergie realizzabili tra Leali steel e la ex Lucchini. L’acciaieria di Borgo Valsugana, in provincia di Trento, ha un potenziale produttivo di circa 500mila tonnellate e potrebbe conferire materiale anche al treno vergella di Piombino. Questa fornitura consentirebbe ad Aferpi di reggere con minori criticità la lunga attesa per la realizzazione del forno elettrico e il ritorno della produzione di acciaio in Toscana, previste fra almeno due anni.

clipboardIntanto, procede a rilento il rilancio di Piombino. Dei 142 milioni di risorse pubbliche stanziati da Governo e Regione Toscana per attrarre investimenti finora ne sono stati spesi pochi. Il bando di Invitalia per agevolare l’insediamento di aziende ha attratto 12 domande, di cui solo cinque ammesse in graduatoria. I “protocolli di insediamento” banditi dalla Regione a scadenze multiple non hanno avuto grande appeal: finora hanno attratto due sole aziende. Ritardi inoltre sulle bonifiche ambientali e sul fronte infrastrutturale, visto che la progettazione esecutiva della strada 398 richiederà ancora un anno di tempo.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA – Toscana24

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