“L’indice delle retribuzioni contrattuali a ottobre 2016 cresce dello 0,1% rispetto a settembre e dello 0,6% su ottobre 2015, restando ai minimi dall’inizio delle serie storiche”.
Lo rileva l’Istat spiegando che “alla fine di ottobre i contratti nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 32,1% degli occupati dipendenti e corrispondono al 31,0% del monte retributivo. La quota dei dipendenti in attesa di rinnovo per tutta l’economia è dunque pari al 67,9%, in calo rispetto a settembre (68,2%). L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 41,2 mesi. L’attesa media calcolata sul totale dei dipendenti è di 28,0 mesi (22,2 un anno fa). Nel complesso nei primi dieci mesi del 2016 la retribuzione oraria media è cresciuta dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2015. A ottobre le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dello 0,7% per i dipendenti del settore privato (0,3% nell’industria e 1,1% nei servizi privati) e una variazione nulla per quelli della P.A”.
“I settori – prosegue l’Istituto – che su base tendenziale presentano gli incrementi maggiori sono: commercio (2,0%); alimentari, bevande e tabacco (1,8%); energia elettrica e gas (1,4%). Si registrano variazioni nulle nell’agricoltura, estrazione minerali, legno, carta e stampa, energia e petroli; chimica, metalmeccanica, servizi di informazione e comunicazione, telecomunicazioni e in tutti i comparti della Pubblica Amministrazione. A ottobre 2016 tra i contratti monitorati dall’indagine è stato recepito l’accordo per i dipendenti delle aziende municipalizzate di servizi di smaltimento rifiuti e nessuno è venuto a scadenza”.
“Complessivamente – conclude l’Istat – nel corso del 2016 sono stati rinnovati 11 contratti nazionali relativi a poco più di 735.000 dipendenti. Alla fine del mese risultano in vigore 27 contratti che regolano il trattamento economico di circa 4,1 milioni di dipendenti che rappresentano il 31,0% del monte retributivo complessivo. Nel settore privato l’incidenza è pari al 42,5%, con quote differenziate per attività economica: nel settore agricolo è del 93,2%, mentre è del 18,1% nell’industria e del 62,2% nei servizi privati. Nel complesso i contratti in attesa di rinnovo sono 48 (di cui 15 appartenenti alla Pubblica Amministrazione) relativi a circa 8,7 milioni di dipendenti (di cui circa 2,9 milioni nel pubblico impiego)”.