Istat, culle semivuote in Italia: 17 mila nati in meno nel 2015. E chi viene al mondo si chiama Francesco

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cullaAncora in calo le nascite in Italia. Nel 2015 sono stati iscritti all’anagrafe 485.780 bambini, quasi 17 mila in meno rispetto al 2014, a conferma della tendenza alla diminuzione della natalità (-91 mila nati sul 2008). Lo afferma l’Istituto Nazionale di Statistica nel suo rapporto 2016. Secondo l’Istat, il calo è attribuibile principalmente alle coppie di genitori entrambi italiani. Infatti, le donne italiane in età riproduttiva sono sempre meno numerose e allo stesso tempo mostrano una propensione ad avere figli sempre più bassa. Ecco che i nati da genitori italiani scendono a 385.014 nel 2015 (oltre 95 mila in meno negli ultimi sette anni).La flessione dei nati è in parte effetto del forte calo dei matrimoni registrato nello stesso periodo (circa 52 mila nozze in meno tra il 2008 e il 2015). I nati all’interno delle coppie sposate continuano a diminuire sensibilmente, nel 2015 sono 346.169 (quasi -120 mila in soli 7 anni). I nati da genitori non coniugati (quasi 140 mila nel 2015) sono, invece, sempre in crescita. Rappresentano il 28,7% del totale delle nascite superando il 31% al Centro-Nord.

MAMME – Otto nati su 100 hanno una madre ultraquarantenne. E’ quanto emerge dal rapporto 2016 su Natalitàe fecondità della popolazione residente.Posticipare la maternità in età sempre più avanzate è una sceltache riguarda soprattutto le madri di cittadinanza italiana,spiega l’Istat sottolineando che il fenomeno è in atto dalla metà degli anni ’70 e spiega la denatalità osservata fino alla metàdegli anni ’90.Successivamente si è registrato un parziale recupero delle nascite precedentemente rinviate, in particolare da parte delle baby-boomers, che si è tradotto in un progressivo aumento dei nati da madri over35, soprattutto al Nord e al Centro. Nel 2015le donne hanno in media 31,7 anni alla nascita dei figli, quasi due anni in più rispetto al 1995 (29,8), ma il valore sale a 32,3anni per le madri di cittadinanza italiana. Circa l’8,3% dei nati ha una madre di almeno 40 anni mentre nel10,3% dei casi la madre ha meno di 25 anni. Considerando le sole donne italiane la posticipazione della maternità è ancora più accentuata: il 9,3% ha almeno 40 anni e solo l’8,2% meno di 25anni. Il dato nazionale nasconde significative differenze territoriali.

NOME – Nel 2015 il nome più gettonato tra inuovi nati in Italia è Francesco, confermando il trend degli anni passati. Nome che si è rafforzato tra il 2013 e il 2014 inseguito – spiega l’Istat – verosimilmente alla elezione del Sommo Pontefice. Anche per le bambine al top della classifica dei nomi c”è una conferma: Sofia, come lo scorso anno. Per quanto riguarda le scelte fatte dai genitori stranieri residenti in Italia, al top dei nomi scelti c”è per i bambiniAdam, Youssef, Rayan, ma anche Matteo, Alessandro e Davide. Perle bambine il primato spetta a Sara. “La tendenza a scegliere per i propri figli un nome diffuso nel Paese ospitante puttosto che uno tradizionale – spiega l’Istat – è spiccata per la comunità cinese” mentre “un comportamento opposto si registra per i genitori del Marocco, che raramente scelgono per i loro figli nomi non legati alle tradizioni del loro paese d”origine.

 

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