Mentre la speculazione cavalca da settimane i timori del mercato per una vittoria del No al referendum, da giorni sul mercato e tra i report delle banche d’affari è comparso un certo cauto ottimismo su quello che sarà il day-after del referendum del 4 dicembre. Comunque vada a finire, dicono gli esperti, l’effetto instabilità sui mercati durerà poco, forse poche ore. La Bce di Mario Draghi è pronta a intervenire sui titoli di Stato italiani dopo il referendum. L’ipotesi rilanciata da Reuters non trova conferme a Francoforte, ma il mercato ci crede.
Ad alleviare i timori non sono certo i sondaggi, ma le aspettative per l’appuntamento con la riunione della Bce dell’8 dicembre. Un appuntamento che cade proprio 4 giorni dopo l’esito del voto, che offre a Francoforte un’opportunità in più per dosare a caldo gli interventi. Ecco perché quando l’agenzia Reuters ha fatto sapere che la Bce sarebbe già pronta a un intervento temporaneo sui titoli di Stato italiani nel caso in cui l’esito del Referendum del 4 dicembre dovesse provocare un’impennata dei rendimenti, la Borsa ha festeggiato, banche comprese, e lo spread è precipitato a quota 173 punti dai 190 punti dell’avvio.