«Il nostro Paese ha bisogno in tempi brevi di un governo nella pienezza delle sue funzioni. Vi sono di fronte a noi adempimenti, impegni, scadenze che vanno affrontati e rispettati. Si tratta di adempimenti e scadenze interni, europee e internazionale. Ho ascoltato -ha sottolineato il Capo dello Stato- come era doveroso tutte le voci presenti in Parlamento. Ho registrato con attenzione, con rispetto le loro opinioni e le proposte che hanno avanzate. Nelle prossime ore valuterò quel che è emerso da questi incontri e prenderò le iniziative necessarie per la soluzione della crisi di governo». Ma ha aggiunto anche che è indispensabile armonizzare il sistema elettorale prima di andare alle urne, che spera si crei un clima dialettico, ma costruttivo fra le forze politiche e ha indicato fra le priorità da assolvere con immediatezza quella che riguarda il sostegno dei nostri concittadini colpiti dal terremoto e l’avvio della ricostruzione dei loro paesi.» Ovviamente non ha fatto nessun nome, ma è evidente che la scelta si riduce, a lume di logica, o a un reincarico a Renzi (poco probabile) o all’investitura di Gentiloni (la più probabile). A meno che il Presidente non abbia in serbo qualche sorpresa.
