Monte Paschi: 500 milioni di euro arrivano dalla conversione delle obbligazioni subordinate. Il titolo cede lo 0,43%

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Alla vigilia della chiusura delle conversioni dei bond subordinati in azioni e della tranche di aumento di capitale destinata a risparmiatori e azionisti, il clima è di preoccupazione. Giovedì l’operazione di mercato si chiuderà definitivamente e i numeri diranno se il piano da 5 miliardi è andato in porto. Ma già stasera il quadro sarà chiaro. Per il momento, però, sono deboli le speranze di salvare la banca solo grazie al mercato e di poter fare a meno dello Stato. In borsa ieri il titolo dell’istituto senese ha chiuso in terreno negativo, cedendo lo 0,43% a 18,54 euro, ma fermando l’emorragia di lunedì, quando il titolo ha lasciato sul campo l’11,04%.

L’intervento dello Stato metterebbe a rischio azionisti e possessori di bond subordinati. Per questo, ha confermato un portavoce dell’Ue, sono in corso contatti costruttivi tra il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis, la commissaria Margrethe Vestager e il ministro Padoan.

Al momento, le prospettive sulla riuscita del piano di mercato non sono rosee. Finora, dalla conversione sono arrivati 500 milioni di euro. A Siena l’auspicio è di arrivare a 1-1,5 miliardi. Meno fiducia la ispira l’aumento di capitale, che finora non starebbe riscuotendo particolare successo. Anche i grandi fondi, come quello sovrano del Qatar, al momento non hanno battuto colpo. Il cda di Mps si riunirà a breve per seguire le fasi finali dell’operazione, già oggi o al massimo giovedì il board si ritroverà a Rocca Salimbeni. E da lì attenderà il verdetto.

 

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