Monte Paschi: la Ue attende il piano di ristrutturazione per dare l’ok all’intervento pubblico

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Dopo il decreto del governo che predispone il fondo da 20 miliardi di euro per la ricapitalizzazione precauzionale di Mps, e se necessario anche di altre banche in difficoltà, la Commissione europea attende dall’Italia il piano di ristrutturazione della storica banca senese, per poi stabilire le condizioni che dovranno essere rispettate al fine di ottenere da Bruxelles l’approvazione dell’intervento pubblico, in base alle regole Ue sugli aiuti di Stato.

Le condizioni della Commissione mireranno a minimizzare le distorsioni di concorrenza sul mercato causate dall’intervento statale. A Bruxelles non ci sono obiezioni – ma semmai incoraggiamento – riguardo al doppio swap di cui saranno oggetto gli junior bond: quelli detenuti dagli investitori al dettaglio (ovvero i risparmiatori) che verranno convertiti in senior bond più sicuri, e quelli in mano agli investitori istituzionali che saranno trasformati invece in azioni del capitale della banca.

Si tratta di operazioni che restano, fin qui, nell’ambito del settore privato senza alcun intervento pubblico.Riguardo al passaggio successivo (che prevede invece il via libera della Commissione), a Bruxelles si considera in principio favorevolmente il ricorso alla ricapitalizzazione precauzionale di Mps. Una soluzione che è prevista dalla direttiva Brrd sulle ristrutturazioni e risoluzioni bancarie (art. 32, par. 4), a condizione che l’aiuto di Stato riguardi una banca ancora solvente, che abbia hanno carattere cautelativo e temporaneo, e che resti entro i limiti necessari per colmare la carenza di capitale riscontrata dopo uno stress test effettuato dalle autorità competenti.

 

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