Tasse: la pressione fiscale nel 2017 diminuirà al 42,3% (- 0,3%)

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Rossella Orlandi, direttrice dell’Agenzia delle Entrate, sta cercando da tempo, con buoni risultati, di avvicinare il fisco ai cittadini, anche se fra la gente resta netta l’impressione che la pressione fiscale complessiva sia ancora in aumento. Per il 2016 e 2017 però ci sono buone nuove per i contribuenti.
RIMBORSI – L’Agenzia infatti ha tracciato il bilancio dei rimborsi staccati nel 2016 e arriva contarne oltre 2 milioni e 700 mila, per un importo complessivo di circa 14,3 miliardi di euro, erogati a famiglie e imprese. I rimborsi Iva hanno superato i 10 miliardi, quelli Irpef e Ires hanno raggiunto quota 3,4 miliardi. Dei rimborsi, notano le Entrate, più di 500 milioni di euro «sono stati erogati a 681mila contribuenti senza sostituto di imposta che hanno presentato il modello 730 entro luglio: in questo modo anche chi era senza datore di lavoro ha ricevuto comunque il rimborso in tempi brevi, direttamente dalle Entrate. Proprio per avvisarli dell’avvenuto accredito, negli ultimi due mesi l’Agenzia ha inviato circa 11mila sms a coloro che avevano fornito il proprio numero di cellulare nell’area riservata del sito delle Entrate per ricevere le comunicazioni del Fisco».

PRESSIONE FISCALE – Numeri che emergono mentre la Cgia di Mestre pronostica un allentamento della pressione del Fisco nel corso del 2017, che dovrebbe essere un anno positivo sul fronte delle tasse con un calo dello 0,3% sul 2016 e un’incidenza al 42,3%. Le previsioni sono tracciate dagli artigiani di Mestre in virtù delle novità che scatteranno dal primo gennaio, a seguito delle decisioni prese con la legge di Bilancio 2017 e con le leggi di Stabilità redatte negli anni precedenti: le famiglie dovrebbero risparmiare 2,9 miliardi e le imprese 4,5. Il condizionale, per l’Ufficio studi della Cgia, è d’obbligo, visto che l’analisi è al netto di un’eventuale manovra correttiva e la quasi totalità delle misure previste nel 2017 non interesseranno in egual misura tutti i contribuenti italiani. «Grazie a queste novità – segnala il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo – la pressione fiscale ufficiale dovrebbe scendere nel 2017 al 42,3%: 0,3 punti in meno di quella registrata nel 2016. Sebbene in calo, siamo comunque ancora lontani dal 41,5% registrato prima della crisi, quando il rapporto debito/Pil, ad esempio, era al 100 per cento: un dato inferiore di oltre 30 punti a quello attuale».

 

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