Ferrovie: ecco la svolta, anche le donne alla guida di Frecciarossa e Intercity

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Ottomila donne in Ferrovia nei prossimi dieci anni, in buona parte alla guida di Frecce e Intercity a fronte delle 63 su 7800 macchinisti in forza nelle FS. Con nessuna delle 63 che a oggi ha ancora ottenuto l’abilitazione a condurre un Frecciarossa.

Col nuovo Piano industriale 2017-2026 si è deciso di correre ai ripari colmando una differenza uomo-donna che non è più cosa di questi tempi. «Abbiamo deciso che questa sproporzione non può durare a lungo», dice Mauro Ghilardi, Direttore delle Risorse Umane del Gruppo FS. Gli fa eco l’ideatrice del progetto, Sofia Nasi che tiene a precisare che saranno non solo tra le dirigenti, quanto proprio nel personale tecnico.

Tra queste ci saranno anche donne in cabina da 350 all’ora, ovvero a quanto voleranno i nuovi Frecciarossa 1000 forse già da fine 2017 con il via libera all’aumento della velocità peraltro già testata con successo con corse notturne senza passeggeri a bordo. Corse che hanno certificato come in completa sicurezza i 1000, ovvero ETR 400, siano agevolmente in grado di superare i 400 Km/h. «La presenza di un maggior numero di donne nei settori tecnici – spiega il Direttore Ghilardi – è anche uno stimolo a migliorare le condizioni di lavoro. Se devo spostare un macchinario da 40 chili e so che non ci sono donne al lavoro, non mi impegno a trovare soluzioni ergonomiche accessibili a tutti».

Così tra pochi giorni, dal mese di gennaio, si aprirà la caccia a signore e signorine da assumere per ricoprire mansioni tecniche, non solo come personale di condotta, ma anche specialiste nei servizi di manutenzione. «Andremo a cercarle in 100 scuole di ogni parte d’Italia – precisa Sofia Nasi – e batteremo non solo gli Istituti tecnici, ma anche le scuole medie». Perché è necessario intervenire su quante ancora non abbiano idee chiare su quale ramo di studi orientarsi e invogliare le ragazze a intraprendere quell’istruzione tecnica necessaria per ruoli in ferrovia. Idea al momento non sufficientemente radicata nell’immaginario della tribù delle adolescenti, come risulta dai dati degli studi dell’Ufficio del personale. Risulta infatti più semplice convincere una ragazza a voler diventare ingegnere che a formarsi come tecnico con tanto di alta specializzazione.

Oggi nel Gruppo FS, infatti, le donne con funzioni dirigenziali ammontano al 21%, mentre le tecniche sono appena l’11%. Il piano delle Ferrovie prevede un gruppo di dieci ragazze scelte nelle diverse scuole da inserire nei corsi di formazione per tecnici nei laboratori Fs. «Saranno loro le nostre migliori testimonial – commenta Ghilardi – e quante seguiranno il loro esempio avranno necessità di corsi di formazione diversi da quanto organizzato finora. Ricorreremo alle nuove tecnologie anche con computer gestiti da remoto, evitando così lunghe e fastidiose permanenze lontano da casa».

 

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