Rai: il cda boccia la riforma Verdelli. Il Tg della Toscana doveva essere accorpato con Bologna

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Il piano per una nuova Rai elaborato dal direttore per l’offerta informativa, Carlo Verdelli, è stato bocciato dal cda. Verdelli si è dimesso. La conferma arriva da fonti interne all’azienda. Di fronte alla contrarietà di alcuni membri del cda, era stata decisa una rivisitazione del piano. Le opposizioni chiedono che ora si dimetta anche il direttore generale, il renziano Campo Dall’Orto. Ma il consigliere d’amministrazione Guelfo Guelfi, fedelissimo di Renzi, sostiene che potrà esserci una rivisitazione del piano stesso, con una sintesi che dovrebbe fare lo stesso Campo Dall’Orto.

Che cosa prevedeva il piano bocciato? Per esempio l’accorpamento delle sedi in Rai regionali in macroregioni. La Toscana sarebbe stata accorpata dall’Emilia Romagna, con sede direzionale Bologna. Una bella perdita per l’informazione regionale, che a quel punto avrebbe dovuto essere divisa con quella emiliana, dell’Umbria e delle Marche. Che cosa hanno da spartire, anche dal punto di vista informativo queste 4 regioni? Praticamente nulla. Interessano agli abitanti di Fermo i problemi della Costa della Versilia. E viceversa? I riminesi possono avere necessità d’informazioni simili a quelle dei grossetani? Ma vediamo che cosa conteneva, in sintesi, il piano di Verdelli. Che Campo Dall’Orto cercherà di salvare. Ma vengono chieste a gran voce anche le sue dimissioni per una gestione fallimentare dalla Rai.

TG2 A MILANO – Nella bozza, che contiene l”analisi di alcune criticità dell”informazione della tv pubblica, c’è lo spostamento del Tg2 a Milano, città che – secondo il documento – esprime rispetto a Roma un punto di vista più europeo e innovativo” e garantirebbe una narrazione più laica e sperimentale.

LE MACROREGIONI – C’è anche la nascita di cinque macroregioni, ognuna delle quali riorganizza e concentra la burocrazia amministrativa e la gestione dei mezzi pesanti di produzione: l’area Nord Ovest comprenderà la Liguria, la Valle D’Aosta, il Piemonte e la Sardegna (con Torino come Centro di produzione di riferimento); l’area Nord Est avrà sotto di sé il Friuli, il Trentino, il Veneto e la Lombardia (Centro di produzione Milano); l’area Centro Nord raggrupperà Emilia, Marche, Umbria e Toscana (Centro di produzione Bologna); nell’area Centro Sud ci saranno Lazio, Abruzzo, Molise e la lontanissima Puglia (Roma il Centro di produzione di riferimento); l’area Sud unirà, invece, Sicilia, Calabria, Basilicata e Campania (nel Centro di produzione di Napoli sarà realizzato un Tg Sud che andrà in onda sulla Terza Rete, in tutto il Paese, dopo le 14:20).

LA NEWSROOM ITALIA – Prevista poi la creazione di una mega redazione, battezzata Newsroom Italia, che comprende Rainews e la Tgr. Dentro questo contenitore ci saranno anche il canale RaiNews24 e infine Rai Italy, un canale informativo in inglese. Qui, tra le altre cose, saranno lavorati tutti i contenuti della tv di Stato che potranno interessare all’estero. Ipotizzata anche una fusione tra Rai Parlamento e Gr Parlamento; mentre sia il sito Rainews.it e sia Televideo confluirebbero in un’altra testata unica (Rai24). Ma per ora tutto questo è stoppato.

 

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