Fisco: contro le evasioni inutili i blitz mediatici. Lo scrive la direttrice dell’agenzia delle entrate

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«Abbiamo bisogno di un clima sereno per lavorare e alcune operazioni fortemente mediatiche non hanno aiutato a distendere i rapporti ma hanno creato ulteriori fronti di tensione sociale». Lo scrive la direttrice dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, in una lettera al Fatto Quotidiano in cui auspica la ricucitura del rapporto tra fisco e cittadini.

«Il nostro ordinamento non distingue tra chi commette una violazione in buona fede e chi lo fa per scelta. A esclusione della rilevanza penale delle singole condotte, oggi l’evasione è uguale per tutti. La strategia che stiamo cercando di portare avanti mira a sovvertire questo teorema. Tutto ciò – spiega Orlandi – va a vantaggio dei controlli cruciali e incisivi, il nostro vero target se vogliamo recuperare l”evasione fiscale più dannosa. Invitando i cittadini a porre rimedio da soli ai propri errori, eviteremo di doverli controllare e i nostri verificatori avranno più tempo ed energie da dedicare ai casi eclatanti. Se riusciamo a ricucire il nostro rapporto con i cittadini, facendoci percepire come giusti ed equi nel nostro lavoro, la nostra azione non verrà più intesa come vessatoria ma necessaria per una corretta convivenza civile. È invalso nell”opinione pubblica – osserva – il luogo comune secondo cui richiedere la fattura sia un modo per non far evadere gli altri. Dev’essere però chiaro che chi non riceve o non pretende lo scontrino viene impoverito di risorse sue. Quell’Iva non versata è una somma pagata dal consumatore finale che non potrà essere reimpiegata in scuole, ospedali, strade, investimenti, stato sociale. Un furto ai danni di tutti noi».

 

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