Parco di San Rossore, Confesercenti chiede un salto di qualità dell’offerta turistica sempre nel rispetto dell’ambiente

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Le tematiche legate al Parco sono da diversi anni al centro dellattenzione e dellinteresse degli operatori commerciali e turistici legati a Confesercenti.

Confesercenti interviene Esmeralda Giampaoli, presidente di Confesercenti Versilia – assieme al consorzio Torre Viva, da anni ha sollevato un dibattito importante, in merito al rapporto tra Ente Parco e territorio versiliese. In merito fu commissionato da noi anche un apposito studio ambientale ad un autorevole studio, piuttosto articolato e strutturato, in cui si evidenziavano punti di forza e punti di debolezza del sistema.

Come Associazione non riteniamo che la discussione debba riguardare la permanenza nel Parco o meno, per questo esistono appositi statuti e direttive che coinvolgono le amministrazioni interessate, ma le modalità di gestione delle varie aree afferenti al parco. Negli studi condotti avevamo più volte espresso la necessità di ridisegnare e riperimetrare le aree interessate, al fine di venire incontro ad una duplice necessità: una è sicuramente quella di tutelare le aree a forte interesse naturalistico, laltra è quella di permettere alle zone interessate da attività turistiche e commerciali di poter svolgere il proprio lavoro, senza incorrere in limitazioni e proibizioni eccessive e particolarmente vincolanti, che non giovano né agli operatori, né allintero territorio organizzato.
Purtroppo non sempre si è assistito al giusto equilibrio tra le due componenti, con grave danno di chi in quelle zone da sempre esercita la propria attività.

“Una necessità – sottolinea il direttore di Confesercenti Toscana Nord Marco Sbrana – che ci sembra peraltro pienamente condivisa anche al nuovo Presidente del Parco, Gianni Cardellini, con il quale abbiamo avuto diversi incontri di lavoro nei mesi passati. Rimediare alle contraddizioni presenti sul territorio del Parco crediamo sia, a questo punto, una necessità impellente se consideriamo che le attività commerciali e turistiche presenti sul territorio sono nate e si sono sviluppate, assai prima che venisse istituito il Parco e quindi, hanno il diritto di poter continuare a svolgere il proprio lavoro pur nel rispetto reciproco che deve sempre esserci tra la Direzione dellEnte e le categorie economiche”.

“Su questo fronte, segnali positivi li abbiamo colti sia nelle ripetute affermazioni fatte dal Presidente Cardellini nel corso di iniziative pubbliche; sia nella sua costante attenzione ai problemi del Parco che spesso si è tradotta in una presenza anche fisica la dove questi si manifestavano. Una presenza che, vista la complessità del territorio, che si estende da Calambrone a Viareggio, non è certamente di facile gestione. Il Parco – conclude Sbrana – rappresenta una realtà inconfutabile e un valore aggiunto insostituibile che nessuno mette in discussione, su questaspetto le categorie, dalle spiagge attrezzate ai pubblici esercizi, dagli stabilimenti balneari alle attività commerciali, ne sono pienamente coscienti; lo stesso ragionamento vale però anche per il Parco perché se questo è usufruibile da tutti, anche attraverso i servizi che le categorie mettono a disposizione, allora il richiamo diventa maggiore, diversamente resta un luogo inaccessibile e di scarso interesse, come lo è stato per molti degli anni passati.

Come Confesercenti conclude Giampaoli – siamo disponibili ad avviare un tavolo di confronto intorno al quale siedano tutti i soggetti che oggi operano nel Parco ed avvii una seria discussione sulle incongruenze e le debolezze, che negli anni hanno costituito un vincolo ed un appesantimento, più che una opportunità”.

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