Governo e Monte dei Paschi, scrive Il Sole 24 Ore oggi in edicola, stringono i tempi sul «piano B» che deve portare alla ricapitalizzazione di Siena dopo il naufragio dell’opzione di mercato.
Ad aprire ufficialmente le danze sul terreno reso disponibile dal decreto di Natale, che ora sta avviando il proprio iter in Senato, è stato ieri l’incontro all’Economia fra il ministro Pier Carlo Padoan e i vertici della banca, l’amministratore delegato Marco Morelli e il presidente Alessandro Falciai. La road map prevede la prima tappa operativa in settimana, quando dovrebbe arrivare il decreto di Via XX Settembre che apre la garanzia pubblica sulle emissioni di liquidità: con il decreto in mano, Rocca Salimbeni potrà avviare dalla prossima settimana il programma di emissioni da 15 miliardi, con un primo bond da 1,5-2 miliardi.
Anche sul piano industriale il calendario prova a essere rapido, e punta a portare i documenti a Bce e Commissione entro gennaio. Si parte dalla base del piano presentato per tentare l’operazione di mercato, che andrà modificato. Il nodo centrale è sui tempi di permanenza dello Stato nel capitale: il Tesoro punterebbe a un limite massimo di 4-5 anni, possibile che la Commissione chieda di fare prima.
Ieri al Tesoro si è parlato proprio del piano. In cima alla lista rimane il tema Npl: sono potenzialmente attivabili diverse strade, cioè svalutazione, mantenimento in portafoglio, cessione, separazione attraverso una bad bank, che potrebbe poi essere usata anche per le sofferenze di altri istituti.
