Intervista ad Alessio Lucarotti Presidente Confesercenti Lucca. ‘Lucca e il turismo, un binomio da approfondire e sviluppare’

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Presidente. Parliamo di Lucca e della sua potenzialità turistica, rimasta inespressa per troppi anni.

Come abbiamo avuto modo di ribadire più volte la nostra città ha scoperto negli ultimi anni di avere una potenzialità turistica importante, che è rimasta in larga parte inespressa soprattutto a causa della mancanza di una strategia coordinata di sviluppo della città, delle sue funzioni e dei prodotti turistici offerti. Purtroppo i dati del terzo trimestre 2016 diffusi pochi giorni fa (-5,3% di arrivi e -1,9% di presenze) mettono nuovamente in evidenza la necessità di una riflessione strutturata sull’argomento.

 

Qual è l’approccio giusto per affrontare il tema del turismo?

Il tema del turismo non può più essere affrontato in modo separato dal tema dell’identità della città nel suo complesso, e richiede al contempo l’applicazione di competenze e strategie di marketing serie ed innovative.

 

Occorre prima di tutto comprendere che negli ultimi 30 anni Lucca è mutata sia nella struttura che nelle funzioni, passando da naturale centro storico-commerciale di qualità mediamente popolato collocato al centro di un territorio periferico dotato quasi esclusivamente di attività di vicinato, ad una città svuotata di abitanti e di uffici, oltreché  – purtroppo sempre più – anche di attività commerciali di qualità, mentre la periferia si è popolata di residenti e di attività commerciali sempre più attrattive.

 

Lucca vanta un patrimonio artistico e culturale da salvaguardare. In che modo?

Quello che fortunatamente non è andato perso sono – da una parte – il patrimonio artistico e culturale della nostra città nel suo contesto urbanistico unico (valorizzato negli ultimi anni da sapienti azioni di recupero) e – dall’altra – uno stile di vita che è ancora distintivo ed è legato a concetti slow, di qualità, di sostenibilità, di esclusività.

Occorre ripartire da queste considerazioni per guardare al futuro da una prospettiva che dia sicurezza e crescita. E occorre farlo con una strategia condivisa tra pubblico e privato con mentalità e modalità nuove.

 

Una strategia condivisa da pubblico e privato. Con quale finalità?

La finalità è quella di individuare – con precisione – strumenti, risorse e modelli da mettere in campo per attuare coerentemente il piano di sviluppo del nostro territorio.

Da una parte, ad esempio, non è più rinviabile un progetto efficace di ritorno alla residenzialità di giovani coppie nel centro storico per garantire a Lucca di continuare a mantenere i suoi tratti distintivi e attrattivi. Non ci serve diventare una delle tante città-museo morte, ma nemmeno il punto di riferimento della “movida” o una città dormitorio di appartamenti per turisti – per lo più al di fuori di qualunque censimento e regola. L’appetibilità di Lucca non è certo legata alla vita notturna né al turismo mordi e fuggi, anche in senso alimentare, in una città senza abitanti.

Per questo riteniamo che le politiche di pianificazione territoriale e dello sviluppo economico del centro come delle periferie debbano essere coerenti alla visione generale.

 

Quali gli strumenti, ad oggi, adeguati per affrontare il tema della promozione turistica?

Il tema della promozione turistica non può essere più affrontato con strumenti inadeguati o superati. Occorre dar seguito al rafforzamento dei prodotti turistici che già esistono e aprire ai nuovi che il mercato ci chiede, legandoli in modo unico al brand Lucca. Non occorre certo entrare nel dettaglio, basta ragionare per titoli per capire la portata della nostra dote: musica, musei, patrimonio architettonico e artistico, enogastronomia, paesaggio, storia, tradizioni. Non stiamo parlando di promozione, né di accoglienza, ma di identità. Lo stiamo dicendo da tempo, e qualcuno comincia a sintonizzarsi sulle nostre lunghezza d’onda (recenti articoli di noti editorialisti e politici lucchesi lo confermano).

 

Tra gli obiettivi vi è anche ampliare il sistema di offerta turistica esistente?

È necessario aver ben chiaro che è obbligatorio svincolare le politiche turistiche dai confini amministrativi, al fine di ampliare il sistema di offerta turistica esistente e  consentire ad alcuni prodotti classici di fare da “porta di accesso” a prodotti turistici minori, emergenti o di nicchia.

Diventa allora fondamentale portare a sistema territori ed eventi che faticano a giocare una partita collettiva quali Lucca Comics & Games, il Carnevale di Viareggio, tutte le sfaccettature del mondo pucciniano, il Settembre Lucchese, il Summer Festival, la Versiliana, Murabilia e gli altri eventi del verde, solo per citarne alcuni e rimanere nei confini provinciali. La visione deve allargarsi, diventare sistemica, capace di comprendere che un turista colto, altospendente, straniero, apprezza i campanili delle nostre città ma non i campanilismi, e considera la distanza che c’è tra Lucca e Firenze, o tra Lucca e le Cinque Terre, non troppo più lunga di quella che c’è tra casa e il posto di lavoro nel suo paese.

 

Per concludere, come affrontare a livello generale il tema del turismo a Lucca?

Non esiste bacchetta magica per fare tutto ciò, ma solo un lungo, coerente e duro lavoro da parte di tutti i soggetti in campo, pubblici e privati. Quello che è certo è che tutti devono fare la loro parte e che – come sottolineiamo da diversi anni – la nostra dote sta per esaurirsi. È tempo di agire.

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