«A Piombino rispetterò tutti gli impegni presi»

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«Capisco i dubbi, i timori, l’impazienza. Ma voglio rassicurare tutti: confermiamo l’insieme dei nostri impegni per la reindustralizzazione di Piombino e stiamo rispettando il timing previsto». Il settantaduenne imprenditore algerino Issad Rebrab (nella foto), in un’intervista al Sole 24 Ore oggi in edicola, ribadisce i tre obiettivi annunciati a suo tempo: modernizzare e rilanciare il polo siderurgico ex Lucchini; realizzare una piattaforma logistica portuale; costruire un complesso agroindustriale. Tre attività che a regime «avranno più posti di lavoro dei 2.250 ex addetti Lucchini».
Per Rebrab «la ripresa richiede tempo: bisogna riconquistare la clientela, ricostruire la rete commerciale, ridare una prospettiva. Inoltre siamo costretti a comprare i semilavorati perché l’area a caldo non c’è più. Il vero problema è quello del factoring. E cioè dell’anticipazione, via credito bancario, dei pagamenti dei clienti che saldano a 90 giorni. Diciamo che su 150 milioni di capitale circolante necessario ne mancano circa 50 e questo ovviamente ha un impatto a monte, sul regolare approvvigionamento dei semilavorati. Ma ora – grazie anche all’intervento del Governo, il quale ha assicurato che incoraggerà le banche a sostenere Aferpi, e all’impegno di Unicredit – la soluzione sembra a portata di mano».
Sul nuovo forno elettrico e nuovo laminatoio «ad aprile abbiamo firmato il contratto da 200 milioni con Sms Siemag. Per la consegna servono 28 mesi. Entro fine febbraio avremo tutti gli elementi e contratteremo un ulteriore accordo con Sms per la realizzazione delle opere connesse. Per un valore di altri 200 milioni. Quindi si potrà partire con i lavori. Quando abbiamo costituito Aferpi in molti si sono chiesti per quale ragione ci interessavamo alla siderurgia. La risposta è semplice: per il porto di Piombino, dove realizzeremo cinque moli in acqua profonda e dei silos di grandi dimensioni. Un investimento da 200 milioni. A ridosso del porto costruiremo il complesso agroindustriale».
Per Rebrab «l’industria agro-alimentare sarà un pilastro fondamentale dei tre su cui poggia il piano. Piombino diventerà un centro importantissimo dell’import e della lavorazione dei semi oleaginosi. E il porto, un vero hub, ci servirà anche per importare altre produzioni algerine e della sponda Sud del Mediterraneo».

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