Economia: l’Italia perde anche l’ultima A, declassata in serie B anche dall’Agenzia Dbrs

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L’Italia retrocede nella serie B dell’economia e perde la sua ultima A nella valutazione del debito. Il downgrade a BBB con trend stabile deciso dalla canadese Dbrs, la più piccola delle agenzie di classificazione internazionale, segna il definitivo ingresso del nostro Paese in seconda divisione. Prima della società canadese, la retrocessione era già stata sancita dai tre colossi del settore: Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch. La prima con una classificazione di BBB-, la seconda di Baa2 e la terza di BBB+.

La decisione di Dbrs non giunge dunque inaspettata, ma avrà immediate conseguenze perché finirà per influenzare il modo in cui la Bce calcola la rischiosità degli asset che le banche italiane danno in garanzia all’istituto di Francoforte in cambio dei prestiti. Convenzionalmente la Bce calcola la rischiosità di questi asset in base al rating più alto assegnato dalle 4 principale agenzie e dunque, nel caso dell’Italia, faceva riferimento a quell’ultima A assegnata da Dbrs. Con il downgrade di questa sera la banca centrale europea dovrà scendere di un gradino e, di conseguenza, aumentare il cosiddetto haircut, ovvero la trattenuta effettuata sul valore dei titoli di Stato dati in garanzia dalle banche per prestiti ricevuti.

Secondo la Banca d’Italia, il declassamento «avrebbe un effetto limitato sulla capacità delle banche italiane di avere accesso ai finanziamenti della Bce», anche perché le banche fanno un uso limitato di titoli del debito pubblico come collaterale nelle operazioni Bce.

 

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