L’Inps recupererà a partire da aprile in quattro rate lo 0,1% sulle pensioni a fronte dell’inflazione più bassa registrata nel 2015 rispetto a quella prevista. Lo dice l’Istituto in una circolare. «Il recupero del differenziale negativo pari allo 0,1%, relativamente ai ratei corrisposti nel 2015 – scrive l’Inps – viene effettuato in massimo 4 rate, dalla mensilità di aprile 2017, con il limite minimo di 1 euro per ciascuna rata. Gli importi inferiori a 1 euro vengono recuperati in unica soluzione». Il recupero era stato bloccato nel 2016 e rinviato al 2017.
PEREQUAZIONE – Nel contempo l’Inps fa sapere con una circolare che non c’è nessuna perequazione per le pensioni nel 2016 e nel 2017. Spiegando che il decreto del Mef fissa nello 0,0% l’aumento di perequazione automatica da attribuire alle pensioni, in via definitiva, per il 2016. A seguito di tale conferma – scrive l’Inps – nessun conguaglio è stato effettuato rispetto alla rivalutazione attribuita in via previsionale per il 2016. Il trattamento minimo resta di 501,89 euro. I valori provvisori del 2017 sono identici a quelli definitivi del 2016.
SPI CGIL – Protesta il sindacato. «Un danno per milioni di pensionati che si poteva evitare. Evidentemente è mancata la volontà politica, visto che avevamo chiesto al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti di intervenire e non lo ha fatto». Lo ha detto segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti commentando la circolare Inps di oggi sul recupero di una parte della perequazione 2015 (0,1%). «Anche se stiamo parlando di piccole cifre – ha continuato Pedretti – i pensionati italiani si vedranno così diminuire la propria pensione, già penalizzata dall”inflazione zero che le priva di qualsiasi forma di rivalutazione. C’era lo spazio per trovare altre soluzioni ma non si è voluto ricercarle e questo non va bene».
POLETTI – Preso atto delle proteste che montavano il ministro Poletti promette d’intervenire in zona Cesarini per evitare il recupero, anche se lieve. «In riferimento al recupero del differenziale negativo dello 0,1% sulle pensioni a fronte dell’inflazione più bassa registrata nel 2015 rispetto a quella prevista, il Ministero del lavoro informa di aver predisposto un emendamento al Decreto Milleproroghe con il quale si prevede di prorogare al 2017 la norma che ha consentito di non procedere al recupero nel corso del 2016». Lo si legge in una nota del ministero del Lavoro. Il recupero quindi sarà rinviato al 2018, ma attendiamo che il proposito si concretizzi.
CONTRIBUTO SOLIDARIETÀ – Con un’altra circolare pubblicata oggi l’Inps conferma infine che dal 1 gennaio non viene più applicato il contributo di solidarietà. «Dal 2017 cessa l’applicazione del contributo di solidarietà previsto a partire dal 2014 per le pensioni superiori a 14 volte il trattamento minimo, ovvero a 91.343,98 euro l’anno. Il contributo – scrive l’Istituto – è stato applicato dal 1ø gennaio 2014 al 31 dicembre 2016, sui trattamenti pensionistici corrisposti esclusivamente da enti gestori di forme di previdenza obbligatorie per i trattamenti complessivamente superiori a quattordici volte il trattamento minimo tempo per tempo vigente. Ai fini del prelievo del contributo viene preso a riferimento il trattamento pensionistico complessivo lordo per l’anno considerato. Nel caso di più pensioni, il contributo annuo viene ripartito proporzionalmente sui trattamenti erogati. Il contributo era del 6% per le pensioni da 14 a 20 volte il trattamento minimo annuo (da 91.343,99 a 130.491,40 euro), del 12% per le pensioni da 20 a 30 volte il trattamento minimo annuo (da 130.491,41 euro a 195.737,10) e del 18% per quelle superiori a trenta volte il trattamento minimo ( quindi oltre i 195.737,10 euro)».