Sui 7 candidati della gauche che si sono affrontati nel loro secondo di tre dibattiti tv per le primarie, si allunga l’ombra di François Hollande. Che si è ritirato dalla corsa ma – con un colpo di scena che avrebbe del clamoroso – potrebbe rientrare senza passare dalle eliminatorie del partito.
Parlano e si scaldano i sette candidati, che fra una settimana si sfideranno alle urne nel primo turno di primarie incerte, dove Manuel Valls, unico a difendere il bilancio di governo, sembra aver perso terreno e non è più così favorito come alla vigilia. Il secondo dibattito è stato più movimentato del primo. Arnaud Montebourg ha attaccato a testa bassa l’Europa, proponendo di andare a cambiarne le regole se venisse eletto presidente. Benoit Hamon, sinistra PS, ha attaccato sull’occupazione, il tono si è alzato quando si è parlato di nucleare. Ma l’impressione generale resta quella di un drappello di aspiranti candidati all’Eliseo che molto difficilmente potranno arrivare ad un ballottaggio superando Marine Le Pen o François Fillon.
Sulla disfida interna, continua però a pesare Hollande, che si è ritirato e, dicono fonti a lui vicine, non finisce di pentirsi di questa decisione. Al punto che – ha detto Jean-Marc Ayrault, ministro degli Esteri e suo ex primo ministro – non si esclude una sorpresa. «Di sorprese – ha detto – ce ne potranno essere, di qualsiasi natura. Fra gli scenari finora descritti pochi sono quelli che si rivelano reali».
Uno degli scenari sui quali gli osservatori insistono ogni giorno di più è quello di un’affermazione a sorpresa del senza partito Emmanuel Macron, giovane ministro liberal dell’Economia, ex consigliere e pupillo di Hollande.
Stando a un’indiscrezione del Journal du Dimanche che ha fatto infuriare l’Eliseo, Hollande sarebbe pronto ad uscire allo scoperto per appoggiare proprio Macron. A parlare è stato l’avvocato Dominique Villemot, molto vicino al capo dell’Eliseo: «non vedo quale altro candidato potrebbe sostenere», ha rincarato. Allo stesso giornale domenicale, la ex compagna di Hollande, la ministra dell’Ecologia Segolène Royal, ha lasciato intendere più volte la sua vicinanza a Macron. Sia Hollande sia la madre dei suoi figli non lo considerano un traditore, a differenza di Manuel Valls, ex primo ministro ora disceso in campo: «Almeno Macron non si sveglia ogni mattina proclamando che la Francia è in guerra, è già qualcosa», ha detto Segolène Royal in palese polemica con l’ex premier. L’Eliseo ha smentito tutto, Villemot ha ammesso di parlare soltanto a proprio nome. Fonti attendibili suggeriscono che Hollande, per uscire allo scoperto in favore di Macron, attende comunque il risultato delle primarie. Se vincesse il suo candidato, Vincent Peillon, lo appoggerebbe. Se vincessero i frondisti Montebourg e Hamon, sceglierebbe Macron. Se il prescelto dai socialisti fosse Valls, per Hollande si porrebbe l’interrogativo più spinoso.