Cinema: Fuocoammare di Rosi nella cinquina per l’Oscar. Può essere il miglior documentario

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Un successo per il cinema italiano e anche una testimonianza sul dramma dei migranti. Il documentario di Gianfranco Rosi Fuocoammare è entrato nella cinquina dei film in gara per l’Oscar quale miglior documentario.

«Difficile non essere banale ma la sostanza, inevitabilmente, è che la nomination di Fuocoammare è una grade gioia, una gioia immensa. Ho sentito Rosi, che è in Giappone per promuovere il film, ed è felicissimo. Una gioia immensa per lui, per noi e, mi permetto di dire, per il Paese». Paolo Del Brocco, ad di Rai Cinema, coproduttrice del film, commenta così, la notizia dell’inserimento del film di Gianfranco Rosi nella cinquina in gara per l’Oscar per il miglior documentario.

«La candidatura dell’Oscar è già una vittoria». Pietro Bartòlo, il medico che dirige il poliambulatorio di Lampedusa e che da anni compie la prima visita ad ogni migrante che sbarca nell’isola, commenta così, all’ammissione di Fuocoammare nella cinquina finale in gara agli Oscar per il miglior documentario. “Una vittoria per un motivo molto semplice: attraverso il film la tragedia dei migranti finisce sotto i riflettori, chissà che non serva a scuotere le coscienze”, aggiunge Bartòlo. “Quando si è fatto ‘Fucoammare’ tutta Lampedusa si è impegnata perchè sentivamo che era giusto portare a tutti il messaggio di quello che avviene qui, mostrare la tragedia che si consuma ogni giorno nel Mediterraneo. Qui a Lampedusa da almeno 25 anni vediamo, viviamo questo fenomeno e cerchiamo di fare tutto il possibile, come lampedusani, come siciliani, come italiani. L’Italia, in materia di accoglienza, può dare lezioni a tutto il mondo”,

 

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