Firenze: i movimenti decidono che i somali occupanti possono essere divisi. L’offerta del Comune

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Una marcia indietro degli occupanti lo stabile dei gesuiti che forse può agevolare la loro collocazione. «Il principio dell’indivisibilità della comunità somala era legato all’emergenza di un ricollocamento, dopo l’incendio, che non li facesse finire al freddo e in condizioni umane vergognose; adesso è superabile. Quello che serve sono proposte abitative concrete, incentrate su un periodo più lungo di 2/3 mesi. Ma nessuno si è ancora degnato di presentarci ufficialmente un piano, di venire qua». Lo ha detto, al termine dell’assemblea nello stabile occupato di via Spaventa, il portavoce del Movimento di Lotta per la casa Lorenzo Bargellini.
«A ormai molti giorni dall’incendio del capannone a Sesto in cui ha perso la vita Ali Muse, nessuno si è ancora fatto vivo per illustrare a questi somali delle soluzioni realistiche, serie, al loro problema abitativo – aggiunge Bargellini- . Il sistema dell’accoglienza, lo dimostra anche questo caso, è fallito: il Comune non ci parla, non riceve più delegazioni di sfrattati, discute solo col Prefetto e usa solo il pugno dell’ordine pubblico per affrontare situazioni esplosive come l’emergenza casa che necessità sempre più urgentemente di risposte sociali, e non di manganellate della polizia».
Quanto alla manifestazione annunciata per sabato prossimo, dice infine Bargellini, «sarà dedicata alle situazioni fiorentine, contro gli sgomberi, contro l’accoglienza formato elemosina, per un diritto vero alla casa.» Una risposta alla decisione del prefetto d’intervenire col pugno di ferro contro le occupazioni abusive in città.

COMUNE – Intanto il comune di Firenze avrebbe già reperito posti per una buonn numero degli occupanti, suddivisi in gruppi: «Circa 70 posti, con possibilità di reperirne ancora nei prossimi giorni, divisi tra i Comuni del territorio, per una permanenza che possa spingersi al massimo a fine marzo, con il cessare del freddo: a condizione, come diciamo da tempo, che si abbandoni il principio, inattuabile, della non separazione degli occupanti». Così l’assessore al welfare del Comune di Firenze Sara Funaro sintetizza l’esito del Cosp dedicato alla situazione dell’insediamento di circa 90 somali nello stabile di proprietà dei gesuiti. «Ci sono anche alcuni occupanti che hanno chiesto lo sblocco dei loro titoli di viaggio per raggiungere parenti in altri paesi europei – ha aggiunto Funaro – possiamo su questo fronte impegnarci per fare tutte le verifiche di fattibilità al riguardo». L’assessore ha sottolineato che l’esito dell’incontro è ancora interlocutorio: il piano è in preparazione, e verrà definito meglio e completato nei prossimi giorni.

 

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