Sembrava che l’incontro fra Aran e sindacati per discutere il rinnovo del contratto del pubblico impiego fosse proprio alle porte, ma la convocazione non è ancora arrivata. Il motivo è semplice: prima di convocare le organizzazioni sindacali, uno dei nodi che dovrà essere sciolto è quello delle risorse economiche. La trattativa non può iniziare senza aver certezza sul fattore principale della contesa, la certezza dei soldi a disposizione sia per quest’anno che per il prossimo. La legge di stabilità ha stanziato per il 2017 1,43 miliardi di euro, a cui vanno sommati i 300 milioni di euro dei contratti già finanziati dal governo, ma non utilizzati, per il 2016.
Questi soldi però sono finiti in un fondo unico che dovrà servire a finanziare anche altre esigenze, prima di tutte la stabilizzazione del bonus da 80 euro per le forze dell’ordine, sul quale, anche dopo lo straordinario lavoro svolto durante l’emergenza terremoto e neve, c’è un impegno forte del governo a fare presto. Nei giorni scorsi c’è stato un primo incontro tra i tecnici di Palazzo Chigi e quelli del Tesoro, per provare a fare una divisione dei soldi che dovrà essere poi inserita in un decreto del presidente del Consiglio da emanare entro marzo.
BONUS – La conferma del bonus da 80 euro per le Forze dell’ordine dovrebbe assorbire 480 milioni di euro circa. A questi andrebbero aggiunti altri 250 milioni per avviarela ricostruzione delle carriere del comparto sicurezza, in particolare quelle della Polizia. In tutto vengono 730 milioni.
CONTRATTO – Resterebbero quindi per il rinnovo del contratto degli statali circa 700 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti i 300 milioni già stanziati nel 2016. In totale un miliardo di euro. Tenuto conto della cifra complessiva, per il 2017, l’aumento potrebbe ammontare a circa 35 euro lordi mensili, che poi salirebbero a 85 euro nel 2018 come previsto dall’impegno formale preso dal governo nell’accordo del 30 novembre scorso con i sindacati.
FONDI – Il problema più grave riguarda i fondi per il prossimo anno. Secondo alcuni calcoli, per poter raggiungere gli 85 euro lordi medi mensili, nella prossima legge di Stabilità bisognerà trovare altri 1,2 miliardi di euro in aggiunta alle somme già scontate nei saldi di finanza pubblica. I sindacati si attendono l’indicazione precisa delle nuove risorse già nel Def, il Documento di economia e finanza, che il governo dovrà approvare il prossimo mese di aprile.
LAVORO – Il prossimo appuntamento però sarà l’esame delle norma che regolano il rapporto di lavoro degli statali, per le quali i sindacati chiedono una profonda riforma, e si tratta di un problema forse più grave ed importante anche delle risorse economiche da reperire alla svelta. L’impressione è che l’attuazione pratica dell’intesa raggiunta in quattro e quattr’otto dal precedente governo e dai sindacati il 30 novembre, proprio alla vigilia del referendum, non sarà né semplice né breve. Intanto i lavoratori del pubblico impiego attendono di poter recuperare almeno una parte di quanto perso negli oltre sette anni di blocco della contrattazione, prassi illegittima e irregolare seguita da vari governi, così come sancito dalla stessa Corte costituzionale. .