Firenze. Svolta TAV, Confesercenti: ok anche per il commercio della città

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In merito alle notizie apparse in questi giorni sui principali organi di stampa cittadina sul “vertice romano” con Ferrovie (presenti il Sindaco Nardella, il Governatore Rossi,  l’Assessore ai Trasporti Ceccarelli), la nostra associazione di categoria non può che sottolineare l’importanza della cosiddetta “Svolta Foster” che sembrerebbe finalmente sbloccare una impasse di importanza capitale per lo sviluppo infrastrutturale della città”, commenta Nico Gronchi Presidente Confesercenti Città Metropolitana di Firenze.

“Aldilà delle questioni ancora aperte e dei molti interrogativi a cui  dare risposta, il cambio di passo romano consentirà di riporre in un cassetto un progetto ormai obsoleto che poco aveva a che fare con i nuovi concetti di mobilità sostenibile”, continua Gronchi.

“Con la creazione di un nuovo Hub intermodale tra treno, tramvia e bus, comprensivo anche di un approdo unico per i bus turistici, si metterebbe in campo una soluzione del tutto nuova che la città non ha mai avuto e che potrebbe essere facilmente collegata, viste anche le esigue distanze (800)  rispetto a S. Maria Novella.”

“Ma alle nostre piccole e medie imprese del commercio”, continua Gronchi, “interessa anche un altro aspetto della questione: a quanto pare, con il nuovo progetto la grande struttura commerciale inizialmente prevista con la Stazione Foster non si farà più, o, almeno, sarà comunque alquanto ridimensionata”.

“Noi questo aspetto l’avevamo sempre sottolineato, in relazione alla Foster come in altre situazioni similari: per tutta una serie di motivi (Outlet, commercio elettronico, liberalizzazioni commercio) attraversiamo una fase storica caratterizzata da un eccesso di offerta commerciale rispetto alla capacità di acquisto ed alla propensione al consumo”.

“Ebbene, quando progetti faraonici come quello della Foster (anche dal punto di vista delle superfici commerciali..) sono stati concepiti, la situazione era molto diversa rispetto all’attuale.

“Questo convincimento ormai è patrimonio comune di tutti i players della strutturazione della rete commerciale, compresi quelli di Ferrovie: oggi ogni nuovo insediamento commerciale deve essere valutato con grande attenzione e prudenza, perché i Flop, in questa complicata materia,  (con  gravi ricadute in termini di costi e investimenti) sono sempre  dietro l’angolo”, conclude Gronchi.

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