Nel 2016 in Toscana il numero totale di interrogazioni relative a richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti delle imprese sul territorio regionale ha fatto segnare una flessione dello 0,7% rispetto al 2015. Un dato che, secondo le rilevazioni del barometro Crif, è in controtendenza rispetto alla sensibile crescita (+5,1%) registrata a livello nazionale.
La dinamica non è uniforme tra le province: la crescita più consistente del numero di interrogazioni spetta ad Arezzo (+5,4%), seguita da Pisa (+1,6%), Pistoia (+0,5%), Prato (+0,3%) e Siena (+0,2%). Fanno segnare una flessione rispetto al 2015 Massa-Carrara (-7,0%), Lucca (-6,4%), Livorno (-2,8%), Firenze (-1,0%) e Grosseto (-0,2%).
Cresce invece l’importo medio richiesto (78.243 euro, +5,9% sul 2015), stavolta in linea col trend nazionale Fra le province, il dato più alto è sempre di Arezzo (135.870 euro), seguita da Prato (91.951) e Pisa (82.686). L’importo medio è quello di Massa Carrara (45.602).
«Le aziende di credito – dichiara Simone Capecchi, direttore esecutivo di Crif – che nel corso degli ultimi mesi hanno beneficiato nel comporre l’offerta di tassi di funding più favorevoli e di una riduzione degli indicatori di rischiosità, hanno aperto la sfida di individuare le imprese più profittevoli da affidare. Devono però affinare i loro sistemi di valutazione con informazioni e indicatori aggiuntivi su imprese/imprenditore e territorio, allargando l’analisi oltre alle ‘grandezze quantitative’ e stimando dimensioni qualitative quali le capacità imprenditoriali o del management, la bontà del business plan e la competitività del settore di riferimento per intraprendere un cammino di crescita sano e comune».
