Sanità: sono sempre di più gli italiani che non possono permettersi di acquistare farmaci

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L’effetto della crisi è evidente da tempo nel nostro Paese, come in altri in Europa, ma l’Italia non è ancora riuscita a agganciare la ripresa, come invece hanno fatto altri paesi, ad esempio la Spagna. L’impoverimento soprattutto della classe media è testimoniato dai numeri relativi al rapporto 2016 sulla cosiddetta povertà sanitaria, che evidenzia la sempre più ridotta capacità economica delle famiglie di comprare i farmaci di prima necessità o pagare il ticket ove necessario.

Abbiamo più volte rilevato come negli ultimi anni gli italiani compresi nella fascia cosiddetta di povertà sono 4,6 milioni, quasi 500mila in più dello scorso anno, e i costi dei medicinali rappresentano, per loro, una voce particolarmente pesante: tra gli indigenti quasi 6 euro di spesa su 10 finiscono in farmaci, contro meno di 4 euro spesi in media. Ed è cresciuta quest’anno dell’8,3% la richiesta di medicinali da parte dei 1.663 enti assistenziali (+1,3% rispetto allo scorso anno) sostenuti da Banco Farmaceutico, per un totale di 557mila persone assistite, il 37% in più del 2015, ma che rappresentano però solo il 12% dei poveri italiani.

Rispetto al totale della spesa media mensile, nelle famiglie non povere si destina il 4,4% del budget domestico per curarsi, mentre in quelle povere si scende al 2,6%. All’interno di questa spesa, le persone povere destinano 72,60 euro all’anno pro capite per comprare farmaci (in media se ne spendono 268,80).

 

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