Nell’ultimo anno l’Italia è riuscita ad abbattere i tempi di sdoganamento delle merci, facendo un balzo in avanti nelle classifiche mondiali e arrivando al 92,6% delle dichiarazioni sdoganate entro cinque minuti. Un progetto che, scrive Il Sole 24 Ore oggi in edicola, riconoscono anche gli operatori portuali e che deriva dal processo di digitalizzazione messo a punto dall’Agenzia delle dogante con la creazione, tra l’altro, del fascicolo elettronico. Strumento che permette di far arrivare alla dogana, per via telematica, i documenti relativi alla merce imbarcata su una nave, ancor prima che questa arrivi in porto. Un sistema che permette di mandare avanti le operazioni di sdoganamento 24 ore su 24 con controllo online.
Nella classifica regionale (aggiornata al 31 dicembre 2016), lo scalo di Livorno è al terzo posto per efficienza, con il 91,3% di dichiarazioni sdoganate entro cinque minuti. Soltanto Venezia (96,5) e La Spezia (91,6%) sono più veloci nel gestire il fascicolo elettronico. Rispetto a un anno fa, l’efficienza del porto di Livorno è cresciuta in modo considerevole: 12 mesi fa, infatti, soltanto il 64,8% delle dichiarazioni veniva sdoganato entro cinque minuti.
Tutta Italia registra un miglioramento: il nuovo corso è partito grazie alle possibilità offerte dal Codice doganale dell’Ue, entrato in vigore il 1 maggio 2016, in virtù del quale, spiega Giuseppe Peleggi, direttore dell’Agenzia delle dogane, «la dogana italiana, grazie al grado di digitalizzazione raggiunto, ha implementato soluzioni che conservano le semplificazioni già adottate a livello nazionale e nuove facilitazione, prima fra tutte il fascicolo elettronico. Insomma, stiamo realizzando la dogana 4.0».
