Il distretto ferroviario si estende oltre la Toscana

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Sono arrivati a 43 i soci di Ditecfer (Distretto tecnologico ferroviario della Toscana), la società consortile in cui si sono costituite dal 2014 le realtà più dinamiche dal punto di vista della ricerca, dell’innovazione e della promozione integrata del distretto ferroviario. Il consiglio di amministrazione della società ha notificato l’ingresso nel capitale sociale di sei soci, con la novità dell’entrata di cinque aziende non toscane: è stato dunque rimosso il vincolo della sede in Toscana per entrare a far parte del Consorzio.
I nuovi soci sono Camozzi industries (Brescia), azienda che produce componenti per l’automazione industriale; Officine Mario Dorin (Firenze) che vende compressori per la refrigerazione e il condizionamento; la società di progettazione Sintagma (Perugia); Rgm (Genova), fornitore di convertitori ausiliari per convogli metropolitani, tranviari, ferroviari e per locomotive; Unika (Mantova), che opera nella produzione di cavi speciali per uso industriale; e Zanardi Fonderie (Verona) che sviluppa e produce ghise.
«Il nostro dinamismo – dice il presidente di Ditecfer, Daniele Matteini – è stato notato e viene premiato con questi ingressi importanti. Le parole chiave che descrivono lo spirito del distretto sono innovazione, collaborazione e velocità: abbiamo trovato nuovi compagni di viaggio, motivati a fare un percorso sinergico, che potrà solo creare più opportunità di sviluppo per tutti i soci».
La nuova compagine allargata di soci vale, nel complesso, oltre 1,7 miliardi di fatturato, più di 7.700 dipendenti e 153 brevetti.

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