Starhotels, scrive Il Sole 24 Ore oggi in edicola, avvia il piano di sviluppo che segue l’acquisizione dei quattro alberghi di lusso ex Royal Demeure (258 camere), tra cui l’hotel d’Inghilterra a Roma e l’Helvetia & Bristol a Firenze, indirizzi storici dell’ospitalità italiana sui quali il gruppo fiorentino guidato da Elisabetta Fabri (nella foto) si prepara a investire 30 milioni.
«Oltre al restyling dei due alberghi – spiega – realizzeremo 27 nuove suite a Firenze, in un palazzo a fianco dell’hotel che abbiamo acquisito sempre da Royal Demeure». Si tratta di 3.800 metri quadrati, un tempo occupati dalla Banca di Roma, che ospiteranno anche un centro benessere, sale eventi e negozi da dare in affitto.
Proprio a seguito dell’acquisizione il gruppo (29 alberghi e 4.095 camere) si è riorganizzato con la creazione di due divisioni, collezione (12 alberghi di fascia alta) e business, gestite in modo autonomo.
Starhotels ha chiuso il 2016 con ricavi a 176 milioni, in calo del 3,5% rispetto al 2015, anno ‘drogato’ dalle presenze all’Expo negli otto alberghi lombardi del gruppo. «Dal 2013 al 2016 il fatturato è cresciuto di 29 milioni – sottolinea la Fabri – il tasso di occupazione delle camere è passato dal 70,3 al 75,3% e il ricavo medio per camera è salito da 140 a 144 euro. Ora, forti dei nuovi alberghi e della nuova governance, siamo pronti a crescere ancora, anche attraverso la gestione di asset di terzi in Italia e all’estero».
La previsione per quest’anno è di 198 milioni di ricavi. A guidare lo sviluppo sarà il consiglio di amministrazione appena ampliato e rinnovato con la conferma di Elisabetta Fabri presidente e ad e l’ingresso di Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, Francesco Caretti, consulente finanziario, e dell’avvocato tributarista Roberto Cordeiro Guerra.
«L’operazione Royal Demeure creerà valore per il gruppo – conclude la Fabri -. Con l’occasione abbiamo ristrutturato tutto il debito e al 31 dicembre la posizione finanziaria netta di Starhotels è negativa per 283 milioni e assolutamente sostenibile con i flussi di cassa e con l’andamento storico e le prospettive che abbiamo».