Intervista ad Emilio Quattrocchi Amministratore Delegato di Italia Comfidi. “Italia Comfidi una garanzia per le imprese e per le banche”

Share on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterPrint this pageEmail this to someone

QuattrocchiItalia Comfidi uno tra i più importanti Consorzi Fidi a livello nazionale, ci spieghi le tappe fondamentali della crescita dei confidi in Italia con un focus sulla Toscana.

I primi confidi nascono negli anni ’50 e hanno fin da subito una rapida evoluzione a supporto delle piccole imprese. Il 1978 rappresenta un anno cruciale per i confidi, è l’anno in cui quasi tutte le regioni italiane intervengono su questo tema; il risultato è la costituzione, attraverso le associazioni di categoria di riferimento, di numerosi confidi. A partire dagli anni ’90 i confidi si configurano, con più precisione dal punto di vista normativo, come organismi finalizzati ad agevolare l’accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese, offrendo alle banche delle garanzie che in genere coprono il 50% dell’entità del prestito erogato. Una tappa fondamentale si ha nel 2003 con la Legge Quadro che disciplina l’attività di garanzia collettiva dei fidi, con la finalità di favorire l’accesso al credito delle piccole e medie imprese attraverso il rafforzamento patrimoniale e la crescita dimensionale dei confidi. Ciò per tracciare un quadro generale, nella nostra regione nel 1980 nasce Toscana Comfidi su iniziativa della Confesercenti Regionale e delle varie Confesercenti Provinciali; nel 2009 nasce Italia Comfidi scarl, a seguito della fusione per incorporazione dei tre confidi operanti in Piemonte, Lombardia e Veneto, con sede direzionale a Firenze.

Quali sono i punti di forza di Italia Comfidi?

Italia Comfidi è il primo confidi nazionale espressione di un sistema associativo, i nostri punti di forza sono: l’organizzazione, il patrimonio ed il know how di una struttura di livello nazionale con una forte vocazione territoriale, ciò grazie al radicamento delle strutture operative. Tutto ciò permette una forte capacità di rappresentanza sui tavoli decisivi nazionali e regionali. Il rapporto tra Confesercenti e Italia Comfidi è sinergico e di scambio di opportunità reciproche.

Siamo in grado, data la diffusione capillare sul territorio, di rilevare i bisogni delle imprese e di rilevarne gli aspetti qualitativi e le potenzialità di sviluppo.

Italia Comfidi ha una strategia chiara, semplice e facile da spiegare a tutti gli interlocutori, con una diversificazione del rischio territoriale e della clientela; questo risulta un modello apprezzato dalla Vigilanza che auspica una forte concentrazione.

Italia Comfidi è un consorzio vigilato, può, quindi, gestire fondi pubblici.

Qual è il vostro metodo di lavoro?

Siamo accreditati per la certificazione del merito creditizio delle imprese e abbiamo una squadra di personale qualificato dedicato all’operatività con il FCG (Fondo Centrale di Garanzia). Utilizziamo una piattaforma informatica per le imprese che depositano un bilancio ufficiale; tale piattaforma informatica è in grado sia di selezionare le imprese secondo criteri di merito creditizio ed estrarne elenchi e dati per lo sviluppo dell’attività commerciale, sia di fornire in tempo reale la fascia di garanzia attribuita all’impresa del FCG.

Utilizziamo, inoltre, una piattaforma informatica per il monitoraggio trimestrale ed il rinnovo dei fidi a breve termine a scadenza. Ci avvaliamo, anche, di un sistema di scoring di accettazione (SIAV) per la valutazione della clientela dividendo le imprese in 6 classi creditizie.

Diamo un po’ di numeri su Italia Comfidi.

Italia Comfidi ha 69 dipendenti, 182 istruttori che compongono la rete commerciale e quasi 70.000 soci, di cui 29.085 in Toscana. Sono 53 gli istituti di credito convenzionati e 5 federazioni BCC Regionali (oltre 100 BCC). Stando ai dati aggiornati al 31/12/2014 il capitale sociale ammonta ad 56.181.500€, il patrimonio di vigilanza è pari a 87.098.428€. Il coefficiente di solvibilità è del 42.30%; sono 47.276 le linee di credito garantite, 3.104.889.031 lo stock di finanziamenti garantititi e 1.513.883.902 lo stock di garanzie rilasciate.

Per finire sono 1.061.340.335 il flusso di finanziamenti garantiti nell’anno, comprensivo dei rinnovi annuali delle operazioni a breve termine.

Come siete riusciti ad adeguare gli interventi delle garanzie alle nuove dinamiche bancarie?

Oggi il mondo bancario riserva i propri interventi solo ed unicamente ad imprese che dimostrano capacità di rimborso e con elevata marginalità economica. Fatturato elevato ed alta redditività sono quello che manca alle micro e piccole imprese che da sempre si sono caratterizzate per patrimonializzazione basata sul capitale personale degli imprenditori.

Il sistema bancario gode, oggi, di un’eccellente liquidità, ma è stretto da vincoli nella concessione del credito che, spesso, frenano le iniziative di molte imprese, fiaccate da anni di crisi pesante. Da tempo è in corso un dibattito sull’importanza e la strategicità delle garanzie; in Toscana si registra un elevato numero di operazioni intermediate da Italia Comfidi, questa prassi ha dimezzato il tasso di insolvenza sul Fondo Centrale di Garanzia, rispetto alla media nazionale grazie alla differenziazione degli interventi garantiti, appunto, dai confidi, rispetto a quelli intermediati direttamente dalle banche nelle altre Regioni.

Su quali strumenti innovativi si concentra la vostra attenzione?

Posso citare strumenti innovativi quali Tranched Cover, fideiussioni dirette, microcredito, garanzie rilasciate su minibond o forme di equity. Penso anche alla valorizzazione dell’utilizzo delle risorse pubbliche assegnate in gestione dai vari enti locali o nazionali con predisposizione di prodotti specifici in grado di soddisfare la relazione tra Banca e Impresa, a sostegno di investimenti e liquidità.

Quali sono i motivi che sostengono la costituzione di una misura Tranched Cover?

Con questa misura sono coinvolte, anche, quelle imprese, a volte ditte individuali o società di persone, che non sono ammesse ai benefici della controgaranzia a valere sul Fondo Centrale di Garanzia per le PMI. In questo caso, in sei mesi le imprese ricevono l’erogazione del complessivo plafond di finanziamento prospettato, ed il pricing applicato dagli istituti di Credito partner è di assoluta eccellenza poiché la misura consente alle Banche di ottenere una garanzia eleggibile parametrata all’80% con un risparmio sugli assorbimenti di capitale di circa 2/3 rispetto all’attività ordinaria non assistita da questa tipologia di garanzia.

Inoltre, l’Ente pubblico limita la propria responsabilità sul bilancio alle risorse messe a disposizione sulla quota junior del Cap. Infine, anche, i Soggetti garanti segregano il rischio che assumono sulle garanzie rilasciate alle risorse che impegnano sulla quota mezzanine del Cap e quindi non assorbono patrimonio/capitale.

Che cosa ne pensa dell’ipotesi “Confidone”?

Ritengo che l’ipotesi di creazione di un “Confidone” non sia utile ed efficace perché di fatto si andrebbero a limitare le capacità di intervento, anche per problemi (concentrazione di rischio e limiti territoriali) legati alle norme di vigilanza. La conseguenza sarebbe dare meno risposte esaurienti al complesso delle esigenze delle imprese. E’ auspicabile un maggior coordinamento tra le strutture garanti per efficientare al meglio l’intervento a favore delle imprese.

Qual è la situazione dei prestiti bancari?

Nella prima parte del 2015 si è attenuata la contrazione dei prestiti al complesso della clientela residente in Toscana. A fronte della crescita dei prestiti bancari alle imprese e alle famiglie (rispettivamente +0.5% e +0.7%), consolidatasi nei mesi estivi, sono ancora calati i prestiti al settore finanziario e assicurativo. Le condizioni di accesso al credito si sono lievemente allentate nel primo semestre del 2015, anche sotto l’impulso della politica monetaria espansiva della BCE. La distensione si è tradotta in una riduzione dei margini applicati ai finanziamenti, coinvolgendo una platea maggiore di imprese, e in un aumento delle quantità offerte.

I tassi di interesse a breve termine di sono ridotti in maniera sostanziale.

Qual è il rapporto tra Italia Comfidi e le banche? Come state affrontando l’attuale situazione di incertezza?

Italia Comfidi è lo strumento che rappresenta una tutela per l’impresa ed una garanzia per la banca.

Oggi stiamo vivendo con apprensione la situazione del sistema bancario, siamo preoccupati per l’evoluzione di Banca Etruria e ci auguriamo che mantenga il legame con il territorio. Siamo attenti alla Riforma delle BCC, e crediamo che sia fondamentale dare più forza ad esse mantenendo le prerogative.

L’obiettivo è mantenere in Toscana quel mix eccellente tra grandi banche nazionali e banche locali, questa condizione è ottimale per l’accesso al credito.

Un’ultima domanda, in questo contesto come si colloca il ruolo della Regione?

E’ fondamentale che la Regione continui a portare avanti una politica a sostegno dell’economia, come lo ha fatto ampiamente in passato, attraverso fondi a sostegno della garanzia, ciò perché molte delle nostre imprese non riescono ad accedere al credito in maniera autonoma.

La garanzia, rispetto a microcredito e fondi rotativi, ha un effetto moltiplicatore, ha una maggiore efficacia, secondo noi, e riesce a raggiungere un numero più elevato di imprese. E’ fondamentale destinare fondi pubblici alla garanzia.

Oggi la Regione non può abbandonare la garanzia ed il sostegno ai confidi, perché rimane una priorità il supporto alle imprese attraverso strumenti finanziari innovativi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Calendario Tweet

settembre 2024
L M M G V S D
« Ago    
 1
2345678
9101112131415
16171819202122
23242526272829
30