La Regione chiede le risorse tagliate alle Province

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La Regione Toscana vuole le risorse tagliate alle Province, almeno la parte legata alla funzioni assorbite con il passaggio di consegne previsto dalla legge nazionale.

«Diffidiamo lo Stato – spiega il presidente Enrico Rossi (nella foto) – perché ci rimborsi 175 milioni di entrate per il 2015 e 2016 che ci spettano. Perché alla Regione sono passate alcune competenze che prima erano delle Province, ma non le relative entrare provinciali, che invece si è preso lo Stato. E siccome c’è una sentenza della Corte costituzionale, la 205 del 2016, che riconosce che, in questi passaggi, ciò che è di spettanza delle Province deve andare alle Regioni, noi rivendichiamo che lo Stato ci dia le risorse che ci spettano».
Si tratta di 76 milioni per il 2015 e 99 milioni per il 2016 legati alla gestione dei centri per l’impiego, quindi mercato del lavoro, alla viabilità, all’ambiente, all’agricoltura, caccia e pesca, difesa del suolo e formazione professionale.

«Negli anni – spiega Rossi – tagli si sono sommati ad altri tagli ed oramai le risorse libere regionali sono appena sufficienti a garantire la copertura delle spese di funzionamento, degli oneri dei mutui contratti per realizzare strade e infrastrutture, le spese per il trasporto pubblico locale su gomma e su ferro, le spese per la manutenzione ordinaria degli immobili e i contributi ad enti ed agenzie: nonostante la spending review che pure è stata fatta, la sobrietà nei costi della politica o i risparmi sugli affitti che da un paio di anni contano un saldo positivo».
Al netto della spesa sanitaria, precisa la Regione, le entrate destinabili alle cosiddette politiche discrezionali, quelle cioè per il sociale, l’istruzione, la formazione e il lavoro valgono meno del 5% della spesa corrente.

«Tolta la sanità e gli altri fondi vincolati – riassume Rossi – dal 2010 a oggi siamo passati da un bilancio regionale di 2,25 miliardi a 1,3 miliardi, quasi dimezzato. Nel 2016 era di 1,4 miliardi. E dobbiamo gestire anche molte funzioni, importanti, che erano prima affidate alle Province».

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