G20: Brexit sarebbe uno shock per l’economia globale

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Pepole attend the 2016 IIF G20 Conference at the financial district of Pudong in Shanghai, China, February 25, 2016. REUTERS/Aly Song

Il documento finale del G20 finanziario accoglie nelle prime righe l’allarme sul rischio di uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea: l’ipotesi «Brexit» potrebbe creare uno «shock» per l’economia globale. La conseguente crisi dell’Europa, già alle prese con l’emergenza migranti, potrebbe innescare un effetto domino devastante su scala planetaria. Una situazione «terribilmente seria», dice il ministro delle Finanze britannico George Osborne, che trova valutazioni di pari preoccupazione nei partner: ad esempio, il segretario al Tesoro Usa Jack Lew («è interesse di Londra restare nell’Ue») e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, secondo cui sarebbe «uno shock che classifichiamo sotto il titolo di shock geopolitico importante, quindi di shock negativo».

I Paesi del G20 si impegnano nelle riforme strutturali per sostenere una crescita equilibrata, al di la’ delle scelte di politica monetaria. Si impegnano a usare tutti gli strumenti – monetario, fiscale e strutturale – individualmente e collettivamente per sostenere la ancora debole ripresa globale, e a indirizzare la politica fiscale e la spesa pubblica al sostegno della crescita, dando la priorita’ agli investimenti. Le politiche monetarie continueranno a sostenere l’attivita’ economica, ma da sole non potranno portare a una crescita bilanciata, hanno sottolineato nel comunicato finale i leader del G20, che promettono, invece, di usare flessibilmente le politiche fiscali per sostenere l’economia, creare posti di lavoro e restaurare la fiducia nella crescita.

 

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