Firenze G7: Muti, i musicisti mettono fiori nei cannoni e lanciano messaggi di speranza

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«E’ un onore per me e questi musicisti fare parte del G7 per la cultura; la cultura è fondamento della società. Su questo non ancora abbastanza è stato fatto». Lo ha detto, prendendo la parola in inglese, il maestro Riccardo Muti, prima del concerto del Maggio musicale fiorentino in Palazzo Vecchio. Presente al concerto anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. «Tra il 1800 e il 1900 i compositori italiani contribuirono a unire l’Europa, facendosi ascoltare e portando la loro voce in ogni sua parte – ha aggiunto Muti – Ebbero grande influenza e furono davvero il primo segno dell’Europa unita. Noi musicisti abbiamo sempre messo fiori nei cannoni; ogni volta che andiamo in giro per il mondo portiamo bellezza, cultura e storia. Ogni volta, invece, che un dittatore va al potere la prima cosa che fa è togliere la voce alle persone che fanno cultura. Stasera, al contrario, noi parliamo e facciamo musica dalla città che è stata culla del Rinascimento. Questo è un grande messaggio di speranza».

 

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