Segreteria Pd, voto nei circoli: affluenza molto bassa. Renzi vince, ma Orlando lancia la sfida alle primarie aperte (30 aprile). Emiliano passa sul filo

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Il risultato delle votazioni dei circoli appare chiaro, anche se i dati definitivi arriveranno solo oggi, lunedì 3 aprile: Renzi è considerato nettamente in testa nella corsa a tre per la segreteria, ma le percentuali ballano e, fino all’ultimo, continueranno a pesare pesano l’incognita Emiliano e i numeri dell’affluenza. Matteo Renzi, stando ai dati della sua mozione, sarebbe vicino al 70%, staccando nettamente Andrea Orlando (che avrebbe il 25% circa) e Michele Emiliano, al quale viene attribuito un risultato intorno al 6,5%, in grado di farlo restare dunque in gara, visto che la soglia per partecipare alle primarie aperte del 30 aprile è il 5%.

Questi dati, diffusi nel partito, vengono registrati con molta soddisfazione dai renziani, che li giudicano un vero trionfo. Ma sono diversi da quelli raccolti dal comitato di Orlando e dal governatore della Puglia, secondo i quali l’ex premier si attesterebbe poco sopra il 62% con il ministro della Giustizia intorno al 30% ed Emiliano ben oltre la soglia necessaria per andare ai gazebo, conquistando addirittura l’8%. Anche se lo stesso Governatore della Puglia si mostra cauto: si dice convinto di aver superato ragionevolmente la fatidica soglia del 5%, ma non canta vittoria. E soprattutto punta i riflettori sulla scarsa partecipazione. Lo stesso fa Orlando: a metà scrutinio, le rilevazioni – osserva il suo comitato – danno un’affluenza tra i 140 e i 155 mila votanti, su un totale di oltre 400mila. Ammettendo che a competizione chiusa si arrivi a quota 200-210 mila voti, vorrebbe dire che ha partecipato il 50% degli iscritti. Poco. Meno dell”ultima volta (anche se c’è da considerare che sono inferiori anche gli iscritti) e così scatta l’appello in vista delle primarie aperte del 30 aprile: «Mi auguro che quel giorno votino oltre 2 milioni di persone – dice Orlando in Tv – perchè sotto questa soglia sarebbe un colpo per tutto il Pd».

I dati ufficiali arriveranno solo nella giornata di oggi, 3 aprile, perché in alcuni circoli si vota ancora fino a mezzanotte: mancano molte sezioni, soprattutto al Sud. In Calabria, Sicilia e in particolare Campania la maggioranza delle sezioni a sera deve ancora essere fotografata. E questi ritardi, assieme alle anomalie denunciate nel corso dei tesseramenti, di sicuro alimenteranno le polemiche del giorno dopo il voto. Intanto ognuno brinda ai risultati locali: nonostante la vittoria di Renzi a Roma, Orlando dichiara tutta la propria soddisfazione per aver registrato proprio nella capitale il suo miglior risultato con il 36%; così come rivendica il primo posto a La Spezia, sua città natale. L’ex premier invece guarda soprattutto al primo posto incassato a Bologna ma anche a Bari, la città di Emiliano, e in generale la buona riuscita in Liguria. E’ un vanto poi il risultato di Firenze dove l’ex sindaco della città ha messo a segno l’82% dei consensi.

Si avvicina così il secondo atto del congresso, dove ciascuno dei tre candidati si dice certo di poter vincere. Se Orlando non demorde e assicura di essere pronto a lasciare da parte esitazioni e dubbi per far cambiare rotta al partito e Emiliano scommette su alcune sorprese che ha messo in cantiere per dare filo da torcere ai contendenti, Renzi ai suoi spiega di non sottovalutare di certo l’appuntamento con le primarie ma anche di confidare in un risultato non troppo diverso da quello di questo primo round.

 

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