Vitalizi: 20 ex deputati ricorrono contro la decisione del taglio per tre anni

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E’ ancora guerra sui vitalizi. La decisione del Consiglio di Presidenza di Montecitorio di dare una sforbiciata ai vitalizi, sotto forma di contributo di solidarietà per tre anni a carico degli ex deputati titolari della rendita, scatena non poche polemiche. A pagare dovrebbero essere i deputati delle precedenti legislature che ricevono assegni annui superiori a 70mila euro. Ma chi è titolare del cospicuo assegno non ci sta e annuncia battaglia per tenersi stretto il vitalizio. E’ già pronto il ricorso firmato da venti ex deputati, fatta eccezione ovviamente per i grillini che si battono da sempre per cancellare del tutto le rendite a vita. Il taglio ai vitalizi è stato promosso dal PD che lo ha ha fatto approvare in Consiglio di Presidenza il 22 marzo scorso. Già, in quella occasione, si sono levate sdegno e proteste da parte dei deputati del Movimento 5 Stelle, che hanno tentato di irrompere nell’ufficio dove si teneva la discussione.

Ma i privilegi sono duri a morire. I parlamentari da adesso in poi percepiranno vitalizi calcolato col metodo contributivo, ma ciò non toglie che per il passato persistano ancora inammissibili situazioni, non soltanto nel nostro parlamento, ma anche in assemblee, quale quella siciliana, ad esempio, per la quale si continuano a pagare assegni anche dopo generazioni, agli eredi dei deputati fondatori del dopoguerra.

 

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