Manovra: sparisce il taglio dell’Irpef, la priorità è riduzione cuneo fiscale

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Man mano che si approfondisce la lettura del Def, documento di economia e finanza approvato dal Governo, si precisano sempre più i contorni della manovra e si scopre che è sparita la promessa (da Renzi) riduzione dell’Irpef, mentre aumentano alcune imposizioni mirate. Come in ogni manovra che si rispetti, qualcuno dovrà pagare.

Saranno i fumatori e i giocatori allo slot machine. Le risorse necessarie per la correzione del deficit di 0,2 punti percentuali saranno reperite attraverso l’aumento dell’accise sui tabacchi, dell’imposizione sui giochi e interventi «volti a recuperare base imponibile e ad accrescere la fedeltà fiscale» si legge nel Def. Le misure che saranno contenute in un decreto legge, produrranno effetti «già a partire dal prossimo mese» e avranno «natura strutturale, al fine di assicurare il rispetto delle regole europee e della normativa italiana.

La correzione dal lato delle entrate sarà basata su interventi come l’estensione delle transazioni a cui si applica il meccanismo dello split payment per l’Iva e il contrasto alle compensazioni indebite dell’imposta. Altre misure riguardanti le entrate comprendono una rimodulazione delle accise sul tabacco e delle aliquote dell’Ace (Aiuto alla crescita economica), nonché un aumento dell’imposizione sui giochi. Il maggior gettito tributario derivante dalle nuove misure sarà crescente negli anni, si legge nel Documento.

Le misure di controllo della spesa si concentreranno invece sugli stanziamenti di alcuni fondi già previsti per legge. L’impatto netto sul deficit sarà strutturale e pari a 0,2 punti percentuali di Pil nel 2017. Intanto sempre in tema di tasse resta prioritaria la riduzione del cuneo fiscale.

 

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