Visco: la povertà nel mondo in calo. Ma in Italia aumenta

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Per la prima volta nella storia, la quota di popolazione mondiale che vive sotto la soglia di povertà è scesa sotto il 10% del totale dal 35% registrato nel 1990. Ma questi successi potrebbero essere messi a rischio se il processo di liberalizzazione del commercio dovesse arrestarsi o addirittura arretrare. E’ l’allarme del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco che, in occasione del Development Committee della Banca Mondiale, Meeting di primavera a Washington D.C., sottolinea come nuove barriere alle transazioni internazionali rallenterebbero la ripresa del commercio mondiale e metterebbero in questione il modello di business dominante basato sulle catene di valore mentre a loro volta investimenti, innovazione e produttivita’ sarebbero colpiti negativamente.

In Italia proprio recentemente l’Istat ci ha ricordato che con il governo Renzi siamo arrivati al record assoluto di persone in stato di povertà, 4,6 milioni.

A livello globale i rischi, secondo Visco, non riguardano solo i Paesi poveri. «Nelle economie avanzate allo stesso tempo ci sono crescenti segnali di retribuzioni stagnanti, trasferimento di posti di lavoro – precisa ancora Visco – e più in generale di disuguaglianze all’interno dei Paesi. E ciò potrebbe mettere a repentaglio la crescita economica alimentando l’ansia e l’opposizione all’apertura del commercio e al progresso tecnico». Un quadro che potrebbe essere corretto con misure appropriate facilitando l’adattamento riducendo i costi dei lavoratori interessati da tali processi attraverso un’istruzione flessibile e adattativa, riqualificazione professionale e programmi di job matching.

Riguardo i processi di sviluppo, per il Governatore di Bankitalia «la soluzione passa attraverso una complessa interazione di investimenti privati e politiche pubbliche. Nei Paesi in via di sviluppo il settore privato può applicare soluzioni che aumentano la produttività, creano posti di lavoro, e alimentano la crescita dei redditi. Ad ogni modo per prosperare si richiede la capacità di accedere alle opportunità del mercato bene come un ambiente che promuova una efficiente allocazione delle risorse. Processo alimentato da politiche economiche solide, buone regolamentazioni, apertura del commercio, imprenditoria ed innovazione dinamiche e approcci specifici ai settori per affrontare i fallimenti del mercato». Quanto al ruolo della Banca Mondiale, Ignazio Visco rileva che per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030 occorrerà accrescere il coordinamento tra le istituzioni multilaterali, costruendo sulle rispettive missioni e specializzazioni. Fiducia anche nel management e nella sua capacità di continuare a generare efficienze nell’utilizzazione del bilancio.

 

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