Migranti: Codacons parte offesa contro le Ong al centro dell’indagine della procura di Catania

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Il Codacons ha depositato stamani formale costituzione di parte offesa nell’inchiesta aperta dalla Procura di Catania sulle Ong che operano nel Mediterraneo, e una istanza di sequestro finalizzata a fare luce sui movimenti bancari delle organizzazioni al centro dell’inchiesta del procuratore Zuccaro.

L’associazione ritiene indispensabile procedere al sequestro probatorio delle cose pertinenti al reato utili all’accertamento dei fatti. «Segnatamente – scrive il Codacons nell’istanza – si intende riferirsi all’esigenza di disporre il sequestro probatorio dei conti corrente di ciascuna delle Ong al centro dell”inchiesta, oltre che della relativa documentazione contabile. Infatti, l’analisi dei movimenti di capitale relativi ai conti correnti in questione ben potrebbe consentire sia di accertare quale sia la fonte di finanziamento delle Ong, sia di comprendere se effettivamente le somme di cui le Ong dispongono costituiscano il profitto di condotte criminose a danno dell’economia nazionale e in violazione delle norme in tema di immigrazione».

Crediamo sia interesse delle stesse Ong che operano in modo onesto ottenere chiarezza sulla presenza di organizzazioni che sfruttano i migranti per arricchirsi, e riteniamo squallide le proteste di chi contesta l’operato della magistratura. Ricordiamo infatti – afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi – che le Ong sono finanziate dai privati cittadini e in nessun caso può essere tollerato che i soldi degli utenti vadano in tasca a soggetti che agiscono in combutta con i trafficanti d’uomini.

 

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