La Corte costituzionale boccia la legge Toscana in materia di poteri sanzionatori per la repressione degli abusi edilizi. Con la sentenza numero 49 depositata oggi, i giudici hanno stabilito che la legge regionale ha dato all’amministrazione un potere di controllo sull’edilizia che va ben oltre i limiti prescritti dalla legge nazionale.
La legge sotto accusa è la numero 1 del 2005, che detta le norme per il governo del territorio e la prevenzione degli abusi nel settore dell’edilizia. Secondo la Corte, le norme contenute in questa legge vanno a sostituire i principi dettati dal legislatore statale, invadendo così lo spazio normativo di competenza nazionale, garantito dalla Costituzione.
La sentenza deriva dalla vicenda di un proprietario di casa che ha realizzato un intervento di ampliamento nell’ambito del cosiddette Piano casa. Finiti i lavori, il Comune di Firenze, sulla base della legge 1/2005, aveva svolto un accertamento, invalidato la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) e ordinato il ripristino delle situazione precedente.
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