LAVORO ACCESSORIO: LE ULTIME INDICAZIONI DELL’INPS E DEL MINISTERO
In attesa di istruzioni circa il nuovo valore facciale (ossia lordo, e conseguentemente, netto) dei voucher per l’anno 2016, va dato conto di alcuni recenti provvedimenti che interessano l’istituto in esame.
Una segnalazione importante riguarda quanto è stato precisato dall’Inps con il messaggio n. 8628 del 2 febbraio scorso. Nel documento – dopo aver precisato che per “imprenditori” (con conseguente impossibilità di erogare al medesimo prestatore un controvalore in voucher superiore a 2.020 euro) si intendono tutte le categorie disciplinate dall’art. 2082 e seguenti del codice civile – l’Inps ha tuttavia reso noto che alcuni soggetti, pur operando con Partita IVA e/o codice fiscale numerico, non sono da considerare imprenditori e, dunque, non sono soggetti alla limitazione di cui sopra; tra questi sono annoverati: Committenti pubblici; Ambasciate; Partiti e movimenti politici; Gruppi parlamentari; Associazioni sindacali; Associazioni senza scopo di lucro; Chiese o associazioni religiose; Fondazioni non svolgenti attività d’impresa; Condomini; Associazioni e società sportive dilettantistiche; Associazioni di volontariato e Corpi volontari (Protezione civile, Vigili del Fuoco ecc.); Comitati provinciali e locali della Croce Rossa, Gialla, Verde e Azzurra, AVIS, eccetera.
E’ stata poi la volta delle prestazioni “accessorie” da parte di lavoratori iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo: a tale proposito, fermo che tale prestazione è utilizzabile anche in tale settore sulla base dei limiti normativi di carattere generale, l’Inps ha precisato che gli adempimenti informativi ai quali il committente è tenuto consistono nell’effettuazione delle comunicazioni obbligatorie alla DTL competente (prima dell’inizio della prestazione lavorativa): ne deriva che in relazione al lavoro accessorio svolto nel settore dello spettacolo è escluso l’obbligo richiedere il certificato di agibilità ex art. 10, del D.Lgs.C.P.S. n. 708/1947.
