Lavoro: il governo progetta l’Investiment Compact 2 e la detassazione dei salari

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Il governo spinge l’acceleratore sul fronte della produttività, per rilanciare investimenti e crescita: in arrivo da un lato la detassazione del salario di secondo livello e dall’altro un nuovo pacchetto di stimoli alle imprese, l’Investment compact 2. Torna, infatti, dopo lo stop del 2015, la detassazione del salario di produttività e delle somme frutto della partecipazione agli utili dell’impresa, che avranno l’aliquota al 10%, incentivando così la contrattazione di secondo livello. A beneficiarne sarà anche il welfare aziendale: chi, in alternativa al ‘bonus’ in denaro, preferirà convogliare il corrispettivo benefit ad esempio in voucher per il nido, la baby sitter o la mensa avrà per questi la detassazione totale (saranno esentasse).

DETASSAZIONE – È atteso a breve il relativo decreto interministeriale Lavoro-Economia, che deve essere firmato di concerto dai ministri Giuliano Poletti e Pier Carlo Padoan, come previsto dalla legge di Stabilità 2016 (che indicava in 60 giorni dal primo gennaio il termine per emanarlo). Come tale, non dovrà passare in Consiglio dei ministri. Di fatto gli darà attuazione: come previsto nell’ultima manovra, questo decreto interministeriale stabilisce i criteri di misurazione degli incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione e le modalità attuative, compresi gli strumenti e le modalità di partecipazione all’organizzazione del lavoro.

INVESTMENT COMPACT 2 – Diverso è il discorso del cosiddetto ‘Investment compact 2’, un pacchetto di misure (alcune delle quali potrebbero venire annunciate nei primi giorni di aprile) allo studio del ministero dello Sviluppo economico e del Tesoro volto a rafforzare il patrimonio delle imprese. Nel pacchetto potrebbero venire comprese le misure volte alla detassazione degli utili reinvestiti nelle aziende, agevolazioni per la ricerca e lo sviluppo e altre norme che spingano le imprese a rafforzarsi per investire di più, creare più occupazione e quindi, sempre nelle intenzioni del governo, più crescita.

SALARIO – Già fissati, invece, in legge di Stabilità i tetti per la detassazione del salario di secondo livello: la platea riguarda i lavoratori dipendenti che hanno un reddito fino a 50.000 euro lordi annui; il limite per la tassazione agevolata al 10% è di 2.000 euro lordi annui per i premi di produttività; il limite sale a 2.500 euro nei casi di partecipazione dei lavoratori agli utili dell’impresa. Sono stanziati 483 milioni di euro per il 2016, 520 milioni di euro per il 2017, come per il 2018.

SINDACATI – Positiva la prima valutazione dei sindacati: «la direzione di marcia potrebbe essere quella giusta – commenta il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, in attesa del testo». La detassazione di secondo livello è una richiesta che da alcuni mesi facciamo al Governo, sottolinea la Cisl. La strada sembra quella auspicata dai sindacati, dice anche la Cgil, e ciò rappresenterebbe un importante contributo a valorizzare un modello di relazioni fondato sull’autonomia delle parti sociali, come proposto da Cgil-Cisl-Uil con la recente proposta su un nuovo modello di relazioni industriali.

Sostanzialmente il Governo sembra prendere atto che le misure finora varate non sono servite a rilanciare completamente l’economia e i consumi e sta cercando forme diverse per mettere in tasca degli italiani quei soldi che sono stati prosciugati dall’aumentata pressione fiscale.

 

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