Pistoia. Anva sottopone a tutte le autorità locali lo studio sul tema dell’abusivismo

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IL PRESIDENTE NAZIONALE ANVA CONFESERCENTI MAURIZIO INNOCENTI SUL GRAVE TEMA DELL’ABUSIVISMO NEL COMMERCIO SU AREE PUBBLICHE.

UNO STUDIO SPECIFICO DI ANVA CONFESERCENTI SOTTOPOSTO ALL’ATTENZIONE DI TUTTE LE AUTORITA’ LOCALI!

Il commercio ‘ambulante’ è la forma distributiva più antica della storia, ed è stata fondamentale per l’evoluzione della società italiana. I mercati, in particolare, hanno segnato profondamente addirittura la toponomastica dei nostri centri urbani. E ancora oggi il commercio ambulante continua a rappresentare uno dei canali più rilevanti e popolari del nostro sistema distributivo, con un giro d’affari da 11 miliardi di euro

La maggior parte dei consumatori rimane ancora attratta da noi, dai nostri colori, dalla vivacità del nostro mondo e del nostro modo di operare, dalla capacità che abbiamo di offrire ogni tipo di proposta commerciale a prezzi spesso molto più convenienti di qualsiasi altra forma distributiva.

Siamo talmente attraenti che in ogni mercato, quotidianamente, siamo assediati da migliaia di abusivi. Un vero e proprio esercito che ogni giorno opera indisturbato nell’illegalità, accerchiando i mercati e invadendo le nostre vie!

Il boom di abusivi: La maggiore facilità d’accesso al settore e la generale mancanza di intervento da parte delle autorità hanno portato ad una situazione di degrado, caratterizzata dalla dequalificazione dell’offerta ed a un vero e proprio boom dell’abusivismo. Migliaia di venditori irregolari o totalmente abusivi che alimentano la filiera della contraffazione e della criminalità organizzata e che fanno concorrenza sleale alle imprese, danneggiando l’immagine del settore e ponendo, con sempre maggior forza, il tema della sicurezza degli operatori.

Su questo tema ANVA CONFESERCENTI ha, in questi giorni, provveduto ad inviare un apposito studio a tutte le autorità locali (Prefetto di Pistoia, Agenzia delle Entrate, Camera di Commercio, Forze di Polizia, etc.).

Una situazione critica, che sta portando l’intero settore nella marginalità, nonostante le grandi potenzialità del canale. Dal 2008 ad oggi abbiamo perso 3 milioni di clienti abituali, in parte proprio per l’abusivismo ed il senso di degrado. Il mercato da luogo di socializzazione ed incontro è via via scivolato nell’immagine dei consumatori come ambiente problematico, insicuro.

Bisogna intervenire, perché è a rischio un canale distributivo importante, con un giro d’affari di 11 miliardi di euro (13 se includiamo gli abusivi) e migliaia di occupati

La priorità è correre ai ripari contro la crescita dell’abusivismo. La quota di operatori fuori Legge ha assunto dimensioni “inimmaginabili”. Una situazione colpevolmente tollerata da chi dovrebbe invece debellare ogni forma di abusivismo. Le regole devono essere uguali per tutti e vanno fatte rispettare aumentando i controlli.

L’abusivismo e la contraffazione tollerati, alimentano la percezione quotidiana del senso di ingiustizia, di insicurezza, di assenza dello Stato. Questo è intollerabile. La risposta all’integrazione non può essere la accettazione di uno status di illegalità permanente. Situazione che riporta la categoria ad essere identificata con l’abusivismo.

Nei registri delle Camere, compaiono decine di migliaia di imprese ‘fantasma’, che non risultano né al Fisco né all’Inps. Rivendichiamo ora una norma che obblighi la messa in linea dei dati fra Agenzia delle Entrate, INPS e Camere di Commercio su tutte le attività economiche. Solo così potremo tutelare, ed è dovere di tutti, le imprese sane del nostro Paese. Ma è anche ora id dire basta alla presenza diffusissima di esposizione, pressoché indisturbata, di merce contraffatta in ogni angolo delle nostre città.

Una gestione privata delle aree di mercato garantirebbe maggiori controlli ed impedirebbe un utilizzo degli spazi del mercato per iniziative estemporanee che le Amministrazioni comunali con sempre più frequenza organizzano. Un passaggio obbligato nel segno della modernità

Affittanza d’azienda e qualificazione del mercato sono agli antipodi: per questo è necessario pensare regole nuove. Molti mercati sono diventati collettori per vendite di merce usata venduta sistematicamente nel mancato rispetto delle leggi. Esistono poi ancora norme anacronistiche quali il Numero di Assenze, che in un mercato moderno dovrebbero essere sostituite da norme che fanno perdere la concessione del mercato in caso di mancato pagamento rispetto degli obblighi nei confronti del Fisco e dell’Amministrazione comunale. Con l’iniziativa di oggi annunciamo il nostro impegno per un’azione volta ad un restyling normativo di settore per il quale impegneremo il Ministero competente.

Pensiamo al futuro.

I nostri imprenditori guardano al futuro con preoccupazione. Dal nostro studio a livello nazionale, risulta che:

Il 40% vorrebbe andare avanti anche se le difficoltà e le incertezze rendono le prospettive problematiche. Il 30% vede all’orizzonte la chiusura, la fine dell’attività. Un altro 30% vuole investire e ampliare la propria attività. Solo questo 30% vede rosa. Sta anche a noi ridare entusiasmo a quel 70% che guarda al futuro con molta preoccupazione.

Questo è l’impegno che l’ANVA prende nei confronti di tutta la categoria

dossier ANVA 2016.pdf

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