Acqua: a Firenze e in Toscana le bollette più care d’Italia. E l’Arno è sempre una minaccia (come nel 1966)

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acqua-del-rubinetto-604x339A Firenze l’acqua, che l’acquedotto dell’Anconella prende dall’Arno, è la più cara d’Italia. Ma in tutta la Toscana le tariffe sono altissime. Perché la Regione, che dovrebbe controllare, tollera questa stangata, ossia una tassa ulteriore a carico dei cittadini? Fra l’altro, visto che il 2016 è il cinquantesimo anniversario della grande alluvione del 1966, bisognerebbe chiedersi se Firenze e due terzi della Toscana sono state messe al riparo da un altro disastro. La risposta è no. Nonostante quel che costa l’acqua, le opere di prevenzione previste da tre grandi piani nazionali (De Marchi-Supino, Progetto pilota per l’Arno e Piano di bacino del professor Raffaello Nardi) non sono mai stati concretamente avviati. Perché governo e Regione Toscana non hanno fatto in modo che una parte dei ricavi venissero investiti in sicurezza? Nel piano di Nardi (1999) c’era scritto che un’eventuale alluvione come quella del 1966 sarebbe costata circa 30 mila miliardi di vecchie lire. Oggi, in euro, assai di più.

Ma torniamo al costo dell’acqua. Che non accenna a diminuire in tutto il Paese: nel 2015 ha segnato un +5,9% rispetto al 2014 e +61,4% rispetto al 2007 e l’anno scorso il costo per una famiglia è stato in media 376 euro (erano 355 nel 2014) per il servizio idrico integrato. E’ la fotografia dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva che ha realizzato, per l’undicesimo anno consecutivo, un’indagine sui costi sostenuti dai cittadini per il servizio idrico integrato nel 2015.

Le regioni centrali si caratterizzano per tariffe più alte con 511 euro annuali e un maggior incremento rispetto al 2014 (468 euro, +9,2%), segue l’area settentrionale (+5,1%) e poi quella meridionale (+3,2%). A livello regionale, le tariffe più elevate si riscontrano nell’ordine in Toscana, Marche, Umbria, Emilia Romagna e Puglia. Fra i capoluoghi di provincia, le città più care si confermano quelle toscane: Grosseto e Siena con 663 euro prendono il posto occupato nel 2014 da Firenze, seguono Livorno (628 euro), Pisa (621 euro), Carrara (609 euro). Isernia si conferma come città meno cara (117 euro, erano 120 nell’anno precedente); segue Milano con 140 euro (e un aumento del 3%). A livello regionale la maglia nera va alla Toscana: la spesa media in un anno è di 590 euro, con una variazione del 12,2% rispetto al 2014; inoltre, ben nove delle dieci città più costose sono capoluoghi toscani. Evidente rialzo anche in Valle d’Aosta (+10,5%) e in Abruzzo (9,8%).

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