C’è delusione, nelle parole di Stefano Pioli, dopo il pareggio con il Milan. Dice: «Quando vieni rimontato c’è sempre un
po’ di amarezza e di rimpianto, anche perché la partita l’abbiamo fatta noi. Abbiamo faticato a sbloccarla e a creare ma abbiamo giocato solamente noi. E una volta sbloccata la gara dovevamo essere più attenti: è un peccato non aver vinto. Il fallo di Romagnoli poteva essere da rosso? Il Var c’è e a volte prende decisioni giuste, ma oggi non ha preso una decisione giusta. Il fallo di Romagnoli era da rosso perché era ultimo uomo e anche per la violenza del fallo. Succede, era un episodio che poteva cambiare la gara in nostro favore ma c’è il rimpianto per non aver vinto una gara che meritavamo».
Perchè Chiesa in panchina all’inizio? La risposta di Pioli: «E’ cresciuto tanto ma ha speso molto dal punto di vista fisico e mentale. Ora è un giocatore completo, ha 20 anni e oggi poteva entrare meglio per le qualità che ha. Ha avuto grandi miglioramenti ma non deve accontentarsi e fermarsi qui. E’ uno dei migliori giovani che abbiamo in Italia. Un desiderio per il nuovo anno? I nostri risultati positivi devono convincerci ancora di più dei nostri mezzi. Possiamo giocarcela sempre, ma per fare un ulteriore salto dobbiamo cercare di vincere queste gare. Sono molto contento del lavoro della squadra, so che la società farà qualcosa in entrata e in uscita ma l’importante è avere un gruppo che ci crede».
Viceversa, Rino Gattuso è molto contento del risultato. Aver eliminato l’Inter in Coppa Italia e ottenuto un pareggio in rimonta a Firenze, per lui significa un ottima fine anno. Afferma: «Ho detto che eravamo stanchi e lo ribadisco. Per questo abbiamo attuato una tattica prudente. Non potevamo rischiare contro una Fiorentina assai buona, capace di giocare e pressare. Sono contento di questa squadra, che riesce a mostrare tanta concretezza. Avere avuto la forza di non sbandare dopo aver incassato il gol della Fiorentina è stato, per me, un ottimo segnale. Dovremo continuare a lavorare sodo, senza farci tante domande. E cogliendo risultati su risultati».
Ernesto Giusti