Economia: il ministro Padoan annuncia una manovra alternativa, ma esclude un aumento delle tasse

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Italian Economy Minister Padoan attends a news conference with the foreign press in RomeIl governo definirà nei prossimi mesi una manovra alternativa per sterilizzare le clausole di salvaguardia, garantendo un indebitamento netto dell’1,8% del Pil nel 2017, ha detto oggi il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. «L’intendimento del governo è di sterilizzare le clausole di salvaguardia attuando una manovra alternativa, che verrà definita nei prossimi mesi» ha affermato Padoan nel corso di un’audizione parlamentare sul Documento di economia e finanza (Def). Come noto le clausole di salvaguardia sono aumenti di imposte, principalmente Iva e accise, previsti a garanzia del percorso di avvicinamento al pareggio di bilancio. Sterilizzare le clausole di salvaguardia richiede nel 2017 risorse pari a 15 miliardi.

Il Ministro smentisce dunque non solo sé stesso, ma anche il premier che ha più volte affermato che non ci sarebbe stata necessità di altre manovre per il 2016. Ma le ulteriori spese elettoralistiche approvate e soprattutto in previsione si vede che hanno fatto cambiare opinione ai due maggiori esponenti del Governo.

DEF – Ha quindi snocciolato quelli che, a suo avviso, sono i fattori positivi del Def. Nel 2015 dopo 3 anni consecutivi di contrazione «l’economia italiana è tornata a crescere e nel 2016 la crescita continuerà e si consoliderà – ha affermato Padoan – sottolineando che l’occupazione migliora, i conti pubblici migliorano, la pressione fiscale scende grazie a una politica fiscale rigorosa e misure espansive e riforme strutturali che continuano nonostante il peggioramento del quadro internazionale. La riduzione dello stock di debito delle amministrazioni pubbliche resta obiettivo prioritario del governo e fondamentale per la fiducia dei mercati». E ha sottolineato che per la prima volta nel 2016 il debito calerà e che il processo di riduzione del rapporto rispetto al Pil si accentuerà prossimi anni.

BREXIT – Il ministro in precedenza, in un’intervista al Financial Times, ha evocato un rischio per l’Europa in relazione al prossimo referendum sull’uscita della Gran Bretagna dall’Ue. La possibilità dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea è il maggior rischio che corre l’Europa -. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan al Financial times, commentando l’ipotesi Brexit. «La Brexit – ha detto Padoan – è il maggior rischio per l’Europa. Sarebbe certamente un danno per il Regno Unito in primo luogo, ma anche per il resto dell’Europa… Particolarmente per le conseguenze politiche. Dobbiamo ripensare o rafforzare il modello di governance dell’Europa e dell’Eurozona – ha aggiunto il ministro -. L’Europa deve essere ambiziosa, non deve avere approcci minimali».

BANCHE – Parlando del Fondo Atlante – quelli istituito in Italia a garanzia delle banche – Padoan ha ricordato come 10 anni di crisi dell’economia e la perdita di 10 punti di Pil hanno colpito duramente e quindi «abbiamo bisogno di banche più forti e questo è ciò che sta avvenendo».

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