Ha preso il via la trattativa per il rinnovo del contratto dei dirigenti di Stato (ministeri, agenzie fiscali e enti come l’Inps). Sindacati e Aran, l’Agenzia che rappresenta il Governo, nel loro primo appuntamento, dopo otto anni di blocco, hanno stabilito di rivedersi entro dieci giorni: la prossima settimana o al massimo quella successiva.
Il tentativo è di procedere con un negoziato sprint, magari da chiudere entro l’estate. D’altra parte il rinnovo riguarda il periodo che va dal 2016 al 2018, quindi i tempi sono effettivamente stretti. In ballo ci sono aumenti di stipendio del 3,48%, che dovrebbero corrispondere a regime a circa 250 euro medi lordi al mese. Visto che l’accordo si raggiungerà verso gli ultimi mesi dell”anno e per entrare in vigore ci vorrà un tempo tecnico, gli aumenti 2016-2018 si concreteranno in una dose massiccia di arretrati, che si può stimare si aggiri intorno ai 5 mila euro (riassuntivi di tre anni di rialzi progressivi). Ovviamente si tratta di rialzi da spalmare su tutta la retribuzione: di base, di posizione e di risultato.