Le Unità operative di primo intervento (Uopi) «restano dislocate nelle città dove sono attualmente operanti, alle dirette dipendenze funzionali delle autorità provinciali di Pubblica sicurezza, lasciando pertanto immutato lo scenario operativo nel quale sono state inizialmente collocate». Lo precisa il Dipartimento della Pubblica sicurezza, dopo che il Sindacato autonomo di polizia (Sap) aveva parlato di smantellamento delle squadre antiterrorismo.
Le Unità, ricorda il Dipartimento, sono state costituite nel febbraio 2015 a seguito dei primi attentati in Europa di matrice jihadista per fronteggiare azioni violente e di matrice terroristica e dislocate sul territorio nazionale, per il rafforzamento del complessivo dispositivo di prevenzione. «La positiva esperienza maturata negli scenari operativi che hanno visto efficacemente impiegate tali Unità operative, come nei vari appuntamenti internazionali del G7 e in tutti i grandi eventi che hanno interessato l’Italia – sottolinea – ha suggerito l’opportunità di potenziare l’organizzazione e renderne ancor più performante l’impiego».
La novità è la ricollocazione gestionale nell’ambito dei Reparti Prevenzione crimine della Direzione Centrale Anticrimine «volto a rinforzare e armonizzare l’assetto operativo, logistico e organizzativo delle Uopi, assicurando un costante monitoraggio sulle dotazioni, l’addestramento, l’uniformità di impiego e le modalità operative di ingaggio». Inoltre, aggiunge il Dipartimento, «l’estrema flessibilità di impiego dei Reparti Prevenzione Crimine costituisce un valore aggiunto consentendo di poter estendere l”operatività delle Uopi anche in quelle realtà territoriali dove le Autorità provinciali di Pubblica sicurezza dovessero segnalare temporanee necessità di rinforzare il dispositivo di prevenzione generale».
Una smentita che in realtà conferma quanto deciso a livello centrale per meri motivi di organizzazione burocratica. Quel che conta, al di là delle diatribe sindacal-ministeriali, che lasciano il tempo che trovano, è che l’efficienza e la funzionalità di queste squadre specializzate venga preservata, anche confluendo in reparti con funzioni più generali.