La Chiesa italiana attende il nuovo governo all’opera. Il dialogo è aperto, come sempre detto dalla Conferenza episcopale italiana, ma l’atteggiamento è vigile. Uno dei nodi è quello dell’accoglienza ai migranti anche se il neo ministro dell’Interno Matteo Salvini ha tenuto ad assicurare: «Con il mondo cattolico ci sono molte più vicinanze che distanze perché l’accoglienza, nei limiti e nelle regole e nelle possibilità, penso sia interesse di tutti».
Il quotidiano cattolico Avvenire ha salutato la formazione del nuovo governo con il titolo «Governa la strana coppia» e un editoriale in cui si parla di «Paradosso e attesa».
Il giornale della Chiesa italiana evidenzia infatti che, anche se ci sono «intenzioni apprezzabili e condivisibili, come alcune attenzioni alla situazione dei più deboli», gli strumenti individuati per raggiungere gli obiettivi fissati «paiono spesso inadeguati o irrealistici». Ora siamo nel paradosso di «dover salutare con speranza un governo di cui in realtà dovremmo essere soprattutto preoccupati», commenta il quotidiano dei vescovi.
L’Osservatore Romano usa parole caute, ricordando solo che l’accordo per la nascita del nuovo governo ha chiuso per il momento un lungo periodo di incertezza politica; con quell’inciso, per il momento, che lascia trapelare grande attenzione.
Governo sorvegliato speciale anche da Famiglia Cristiana: «l’esecutivo sostenuto da Lega e M5S segna un passaggio storico perché per la prima volta a Palazzo Chigi arrivano due forze antisistema. Il compito più delicato e complesso spetta ora al premier che dovrà fare sintesi politica. Se sarà il governo del cambiamento vedremo», commenta il giornale dei Paolini.
C’è appunto il nodo migranti: Oliviero Forti, responsabile immigrazione di Caritas Italiana, parlando con Radio Vaticana, fa notare che «la politica di chiusura rispetto agli ingressi è già in atto, anche con il governo precedente sono stati ridotti gli arrivi sul nostro territorio». Quanto al taglio delle risorse per l”accoglienza, annunciato da Salvini, il rappresentante della Caritas commenta: «Difficilmente potranno sostanziarsi in attività di riduzione dell’accoglienza perché è uno degli obblighi internazionali. Bisogna capire se le dichiarazioni sono ancora in clima di campagna elettorale. I veri giudizi potranno essere dati solo alla prova dei fatti».
Cautela anche dal Forum Famiglie, sempre legato al mondo cattolico. Il Presidente Gigi De Palo saluta con favore
l’istituzione del ministero della Famiglia, che era stato chiesto con forza dallo stesso Forum, ma afferma che «è il
momento di dialogare tra tutte le forze politiche, senza escludere nessuno. Perché la famiglia è una questione che riguarda tutti, non solo i partiti di maggioranza».
Esulta invece quel mondo cattolico legato ai movimenti pro-life e al cosiddetto popolo dell’ultimo Family Day. Sui
social da questo mondo legato ad un cattolicesimo più tradizionalista forte è l’endorsement soprattutto per il neo
ministro Lorenzo Fontana che è pro-life, parla di famiglia, non famiglie, chiude ai matrimoni gay e pensa alla flat tax immediata per le famiglie con tre figli e più.